Sorvolo, 9

“Dubito che all’uomo della strada farà piacere apprendere che le banche possono fabbricare – come difatti fabbricano – danaro. La massa di danaro in circolazione varia unicamente per l’intervento delle banche, mediante la dilatazione o la contrazione del credito. Ogni credito o conto allo scoperto crea danaro. E coloro che controllano il credito di un Paese, ne dirigono la politica governativa e hanno in pugno i destini di quel popolo.”
Reginald Mc Kenna, politico britannico, poi presidente della Midland Bank, discorso tenuto alla Midland Bank, gennaio 1924, come citato in Joaquin Bochaca, La Finanza e il Potere

“Fin dalla nascita le grandi banche agghindate di denominazioni nazionali non sono state altro che società di speculatori privati che si affiancavano ai governi e, grazie ai privilegi ottenuti, erano in grado di anticipare loro denaro. Quindi l'accumularsi del debito pubblico non ha misura più infallibile del progressivo salire delle azioni di queste banche, il cui pieno sviluppo risale alla fondazione della Banca d'Inghilterra nel 1694.”
Karl Marx, Il Capitale

“Il fenomeno più importante che si è avuto con la Rivoluzione Francese non è stata la carta costituzionale, ma la banca centrale con la contestuale sostituzione della moneta d'oro con la moneta nominale. Ciò non è stato un semplice mutamento della struttura merceologica del simbolo, ma la sostituzione di una fattispecie giuridica con un'altra. Quando la moneta era d'oro, il portatore ne era il proprietario; con la moneta nominale, ne è diventato inconsapevolmente il debitore. Tutta la moneta nominale è emessa dalle banche centrali prestandola: dunque tutto il denaro in circolazione è gravato di debito verso le banche centrali.”
“Pagare un debito di moneta con altra moneta emessa a debito è impossibile; a lungo andare si pagherà con i propri beni, o col il proprio lavoro non retribuito: quindi, con la schiavitù.”
“La schiavitù monetaria: una mostruosità storica nata nel 1694 con la Banca d’Inghilterra.”
Giacinto Auriti, anche come citato in Marco Saba, Moneta Nostra

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