Sorvolo, 82

Oggi l'obiettivo è tuttora in vita ed in buona salute. John D. Rockefeller lo espone nel suo libro The Second American Revolution. … Il libro di Rockefeller propugna il collettivismo sotto la parvenza di "cauto conservatorismo" e "bene pubblico." È in effetti un appello per la prosecuzione del precedente sostegno Morgan−Rockefeller alle imprese collettiviste ed alla sovversione di massa dei diritti individuali.
In breve, il bene pubblico è stato, ed è oggi, usato come uno strumento ed una scusa per l'esaltazione di sé stessi da parte di un circolo elitario che fa appelli per la pace mondiale e la decenza umana. Ma sintantoché il lettore guarda alla storia mondiale in termini di un'inesorabile conflitto marxiano fra il capitalismo ed il comunismo, gli obiettivi di una tale alleanza fra la finanza internazionale e la rivoluzione internazionale rimangono sfuggenti. Come sfuggente rimarrà il grottesco nella promozione del bene pubblico da parte dei saccheggiatori. Se queste alleanze ancora sfuggono al lettore, allora egli dovrebbe ponderare l'ovvio fatto che questi stessi interessi e promotori internazionali sono sempre disposti a decidere che cosa l'altra gente dovrebbe fare, ma sono segnatamente riluttanti ad essere i primi della fila nel rinunciare alla propria ricchezza e potere. Le loro bocche sono aperte, le loro tasche sono chiuse.
Questa tecnica, usata dai monopolisti per svuotare la società, venne esposta all'inizio del ventesimo secolo da Frederick C. Howe in The Confessions of a Monopolist. Innanzitutto, dice Howe, la politica è una parte necessaria degli affari. Per controllare le industrie è necessario controllare il Congresso e le autorità di controllo, e così fare in modo che la società si metta a lavorare al tuo posto, il monopolista. Quindi, secondo Howe, i due principi di un monopolista di successo sono: «Primo, fai lavorare la società al posto tuo; e secondo, trasforma la politica in affari.» Queste, scrisse Howe, sono le "regole fondamentali dei grossi affari."
… Wall Street, o piuttosto il complesso Morgan−Rockefeller rappresentato al 120 di Broadway ed al 14 di Wall Street, … a Washington si mise dalla parte dei Bolscevichi. Ebbe successo. Il regime totalitario sovietico sopravvisse. Negli anni '30, aziende straniere, principalmente del gruppo Morgan−Rockefeller, costruirono i piani quinquennali. Esse hanno continuato a costruire la Russia, economicamente e militarmente … [per] la guerra di Corea e la guerra del Vietnam – nelle quali centomila americani ed innumerevoli alleati hanno perso la vita per gli armamenti sovietici costruiti con questa stessa tecnologia statunitense importata. … Una politica lungimirante, e indubbiamente redditizia, per un comitato di Wall Street, è diventata un incubo per milioni di persone al di fuori del circolo di potere elitario e della classe dominante.”
Antony Cyril Sutton, Wall Street and the Bolshevik Revolution (Wall Street e la rivoluzione bolscevica, n.d.a.)

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