Sorvolo, 107

Naturalmente, i nostri ricordi creati consciamente, le registrazioni che noi scegliamo di conservare, comprendono solo un frammento dell’informazione che è stata estorta dalle nostre vite — per la maggior parte inconsciamente, o senza il nostro consenso — dalla sorveglianza aziendale e governativa. Noi siamo la prima popolazione nella storia del pianeta per la quale questo sia vero, la prima popolazione a venire oppressa con l’immortalità dai dati, il fatto che le nostre ragistrazioni raccolte potrebbero avere un’esistenza eterna. Ecco perché abbiamo un compito speciale. Noi dobbiamo assicurare che queste registrazioni del nostro passato non possano essere usate contro di noi, od usate contro i nostri figli.”
“Nessuno ha bisogno di giustificare il perché "abbia necessità" di un diritto: l’onere della giustificazione ricade su chi cerchi di violare quel diritto… “
“Rifiutarsi di rivendicare la propria riservatezza è in realtà cederla, o allo stato che travalica i suoi limiti costituzionali, o ad un’azienda "privata". … Semplicemente, non c’è modo di ignorare la riservatezza. Dato che le libertà di una cittadinanza sono interdipendenti, cedere la tua riservatezza personale in realtà è cedere quella di chiunque. Tu potresti scegliere di rinunciarvi per convenienza, o sotto la pressione del pretesto popolare per cui la riservatezza è richiesta solo da coloro che hanno qualcosa da nascondere. Ma dire che non hai bisogno della riservatezza o che non la vuoi perché non hai nulla da nascondere è presupporre che nessuno dovrebbe, o potrebbe avere nulla da nascondere — compreso il suo status relativo all’immigrazione, la sua storia di disoccupazione, la sua storia finanziaria, e la sua cartella sanitaria. Stai presumendo che nessuno, compreso te stesso, potrebbe obiettare al rivelare a chiunque informazioni relative alle sue credenze religiose, alle sue affiliazioni politiche ed alle sue attività sessuali, con la stessa noncuranza con cui alcuni scelgono di rivelare i loro gusti cinematografici e musicali, e le loro preferenze nella lettura. Fondamentalmente, dire che non t’importa della riservatezza perché non hai nulla da nascondere non è diverso dal dire che non t’importa della libertà di parola perché non hai nulla da dire. O che non t’importa della libertà di stampa perché non ti piace leggere. O che non t’importa della libertà di religione perché non credi in Dio. O che non t’importa della libertà di riunirsi pacificamente perché sei un agorafobo pigro ed antisociale.

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