Sorvolo, 57

“Raramente le guerre vengono finanziate con i fondi esistenti, né addirittura con l’aumento delle tasse. Se i governi dovessero riscuotere dai loro cittadini tasse realmente adeguate a finanziare il conflitto, l’ammontare sarebbe così grande che molti dei suoi sostenitori, anche dei più ardenti, perderebbero l’entusiasmo. Tuttavia, incrementando artificialmente la base monetaria, il costo reale viene nascosto fuori vista. Viene pagato lo stesso, naturalmente, ma attraverso l’inflazione, un processo che pochi comprendono.”
G. Edward Griffin, The Creature from Jeckyll Island, A Second Look at the Federal Reserve (La creatura venuta da Jekyll Island. Un secondo sguardo alla Federal Reserve, n.d.a.)

“I soldati americani che combattevano nelle trincee, la popolazione che lavorava a casa, l’intera nazione sotto le armi, non stavano combattendo solo per sottomettere la Germania, ma per sottomettere sé stessi. Che non vi sia nulla di metafisico riguardo a questa interpretazione diviene chiaro quando osserviamo che il totale delle spese belliche del governo degli Stati Uniti dal 6 Aprile 1917 al 31 Ottobre 1919, quando l’ultimo contingente di truppe ritornò dall’Europa, fu di 35.413.000.000 dollari. Gli utili netti delle grandi società per il periodo dal 1 Gennaio 1916 a Luglio 1921, quando l’attività industriale bellica fu alla fine liquidata, furono di 38.000.000.000 di dollari, od approssimativamente l’ammontare delle spese belliche. Più di due terzi di questi profitti societari andarono precisamente a quelle imprese che la Commissione Pujo aveva scoperto controllavano il "Trust del Denaro."”
Ferdinand Lundberg, America’s Sixty Families (Le sessanta famiglie d’America, m.d.a.), come citato in G. Edward Griffin, The Creature from Jeckyll Island, A Second Look at the Federal Reserve (La creatura venuta da Jekyll Island. Un secondo sguardo alla Federal Reserve, n.d.a.)

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