Sorvolo, 13

IL PIANO DI JEKYLL ISLAND
Come riassunto nel capitolo di apertura di questo libro, lo scopo di quella riunione era elaborare un piano per conseguire cinque obiettivi primari:
1. Come arrestare la crescente influenza delle piccole banche rivali ed assicurare che il controllo sulle risorse finanziarie della nazione rimanesse nelle mani dei presenti.
2. Come rendere la base monetaria più elastica in modo da invertire la tendenza alla formazione di capitale privato e ricatturare il mercato dei prestiti industriali.
3. Come radunare le esigue riserve di tutte le banche della nazione in un’unica grande riserva in modo che almeno qualcuna di esse potesse proteggersi dagli esaurimenti di valuta e dagli assalti alle banche.
4. Come trasferire le inevitabili perdite dai proprietari delle banche ai contribuenti.
5. Come convincere il Congresso che il piano era una misura per proteggere il pubblico.

Per convincere il Congresso ed il pubblico che l’istituzione di un cartello bancario fosse, in qualche modo, una misura per proteggere il pubblico, gli strateghi di Jekyll Island stesero il seguente piano d’azione:
1. Non chiamarlo cartello, e nemmeno banca centrale.
2. Farlo sembrare un’agenzia governativa.
3. Istituire succursali regionali per creare l’apparenza della decentralizzazione, non dominata dalle banche di Wall Street.
4. Iniziare con una struttura moderata, comprendente molti principi bancari sani, sapendo che le misure possono venire alterate o rimosse silenziosamente negli anni a venire.
5. Usare la rabbia provocata dai recenti panici e fallimenti bancari per creare una richiesta popolare di una riforma monetaria.
6. Offrire il piano di Jekyll Island come se fosse in risposta a tali esigenze.
7. Usare dei professori universitari per dare al piano l’apparenza dell’approvazione accademica.
8. Esprimersi pubblicamente contro il piano per convincere il pubblico che i banchieri di Wall Street non lo vogliano.

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