Sorvolo, 45

Molti dottori, incoraggiati dall’industria farmaceutica, dal governo, dal potere medico costituito, da NHS, ASH e QUIT prescrivono davvero nicotina per aiutare i fumatori a sfuggire alla dipendenza dalla nicotina. La chiamano NICOTINE REPLACEMENT THERAPY [TERAPIA DI SOSTITUZIONE DELLA NICOTINA] (NRT). Mi riferisco ai prodotti che contengono nicotina, quali gomme da masticare, cerotti, inalatori e spray, che sostengono di aiutare i fumatori a smettere. L’espressione stessa è, ovviamente, una falsità. La nicotina non viene sostituita! Al contrario, viene mantenuta, e non c’è alcuna terapia. …
Ma il mercato del mantenimento della nicotina – che attualmente vale più di un miliardo di dollari l’anno – è talmente grosso che la gente tenterà di tutto per averne una fetta. …
Le aziende farmaceutiche usano le loro vaste ricchezze per finanziare conferenze sul tabacco e sulla nicotina. Pagano i dottori per svolgere gli studi clinici, e definiscono persino che cosa significhi successo in quegli studi. Non hanno interesse a tirare fuori la gente dalla nicotina. Come potrebbero averlo, se il loro primo obbligo è verso i loro azionisti e stanno guadagnando una fortuna vendendo nicotina? …
Il termine stesso Terapia di Sostituzione della Nicotina è fuorviante. La nicotina non sta venendo sostituita e non c’è niente di terapeutico al riguardo. Bisognerebbe chiamarlo Trattamento di Prosecuzione della Nicotina. Non è nell’interesse delle case farmaceutiche curare la dipendenza dalla nicotina – loro la nicotina la vendono! …
Come abbiamo visto, negli Stati Uniti viene speso più denaro per promuovere i farmaci ai dottori di quanto ne venga speso per educarli da tutte le scuole mediche messe assieme. Nel Regno Unito, l’inchiesta parlamentare sull’influenza dell’industria ha riscontrato che il Dipartimento della Salute spende circa 4,5 milioni di sterline l’anno per fornire informazione indipendente sulle medicine a chi le prescrive. Questo, hanno detto, rappresenta lo 0,3 per cento dei circa 1,65 miliardi di sterline l’anno che l’industria farmaceutica spende per promuovere i propri farmaci ai dottori. …

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