Sorvolo, 101

«Ho notato un punto di discussione davvero interessante, che è: quello che la gente prima chiamava automomia e libertà adesso noi lo chiamiamo privacy. E contemporaneamente diciamo che la privacy è morta. Questo è qualcosa della mia generazione che mi preoccupa davvero, specialmente quando parliamo di come niente ci sorprenda più. Penso dovremmo considerare che se perdiamo la privacy, perdiamo la facoltà di agire, perdiamo la libertà stessa, perchè non ci sentiamo più liberi di esprimere quello che pensiamo.» Jacob Appelbaum, alle udienze del 2013 del Parlamento Europeo per indagare sulla sorveglianza della NSA sui cittadini e aziende dell’Unione Europea
«Ricordo com’era Internet prima che fosse messo sotto controllo. E non è mai esistita nella storia dell’uomo qualcosa del genere. Voglio dire, bambini di una parte del mondo potevano avere una discussione alla pari, nella quale gli veniva riconosciuto lo stesso rispetto per le loro idee e la loro conversazione, con esperti di settore di un’altra parte del mondo, su qualunque argomento, ovunque, in qualunque momento, sempre. Ed era libero e senza restrizioni. E ne abbiamo visto la dissuasione, il raffreddamento, il cambiamento di questo modello verso qualcosa in cui la gente autocontrolla i propri punti di vista e scherza letteralmente sul fatto di finire "sulla lista" se fa una donazione per una causa politica o se dice qualcosa in una discussione. E che siano sotto osservazione è diventato qualcosa che ci si aspetta. Molte persone con cui ho parlato hanno menzionato che stanno attenti a quello che scrivono nei motori di ricerca perchè sanno che viene registrato, e questo limita i confini della loro esplorazione intellettuale. Ed io sono più disposto a rischiare l’incarcerazione o qualunque altra conseguenza negativa personalmente, di quanto sia risposto a rischiare la limitazione della mia libertà intellettuale e di quella delle persone intorno a me, alle quali tengo esattamente come tengo a me stesso. E, ancora, questo non è per dire che lo faccia per abnegazione, perchè mi dà… mi sento bene nella mia esperienza umana, sapendo che posso contribuire al bene degli altri.» Edward Snowden, commentando con Glenn Greenwald ed Ewen MacAskill

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