Sorvolo, 140

“Chi controlla il controllore?”
vecchio detto

“… il popolo non ha preso sufficientemente parte al governo, nonostante il governo lo riguardi in tutto e per tutto, e la colpa delle frodi perpetrate a suo danno è sua. …
La sopravvivenza del governo di partito, invece dell’amministrazione del governo da parte del popolo per sé stesso, è dovuta al fatto che il popolo trascura i propri stessi migliori interessi. … I grandi interessi speciali hanno incoraggiato, con mezzi sia diretti che indiretti, la divisione dei corpi legislativi in fazioni ciascuna delle quali sostiene un qualche partito politico. Essi hanno fornito sostegno ai politici di punta in ogni modo possibile. … Non c’è una regola sicura per riconoscere chi è amichevole verso il governo del popolo e chi no. Ci vuole una vigilanza eterna, e persino quello a volte non consente scoperte tempestive. …
Il rimedio per i nostri mali sociali non consiste tanto nel cambiare il sistema di governo quanto nell'incrementare l'intelligenza generale del popolo così che possa imparare come si governa.”
Charles August Lindbergh Senior, membro del Congresso e del Comitato Congressuale per l'Attività Bancaria e la Moneta, Banking and Currency and The Money Trust

“Dobbiamo fare la nostra scelta fra economia e libertà, oppure profusione e servitù. Se incorriamo in debiti tali che dobbiamo venire tassati nel nostro pane e nella nostra acqua, nelle nostre necessità e nelle nostre comodità, nelle nostre fatiche e nei nostri diletti, … il nostro popolo deve venire a lavorare sedici ore su ventiquattro, consegnare la sua paga di quindici di queste al governo, … non avere tempo per pensare, nessun mezzo per chiamare a rispondere i nostri cattivi amministratori, ma essere contento di ottenere sostentamento comprandosi la possibilità di avvitare le loro catene al collo dei suoi compagni di sofferenza … E questa è la tendenza di tutti i governi umani … fino a che il grosso della società non viene ridotto a meri automi di miseria … E l’apripista di quest’orrenda squadra è il debito pubblico. Ad esso segue la tassazione, e nella sua scia la miseria e l’oppressione.”
Thomas Jefferson, in una lettera del 1816 a Sam Kercheval, come citato in G. Edward Griffin, The Creature from Jeckyll Island, A Second Look at the Federal Reserve (La creatura venuta da Jekyll Island. Un secondo sguardo alla Federal Reserve, n.d.a.)

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