Sorvolo, 6

“Esiste una classe dominante transnazionale, una "Superclasse", che concorda sull’istituire un governo mondiale. La classe media è presa di mira per venire eliminata … La meta della Superclasse non è perdere la propria ricchezza e potere a favore di una classe media transnazionale, ma piuttosto estinguere la nozione di una classe media, e transnazionalizzare una classe inferiore, non istruita, orientata all’impiego operaio, attraverso la quale loro si assicureranno la ricchezza e potere definitivi. La crisi economica globale serve questi fini, dato che, qualunque ricchezza residua la classe media conservi, essa è in via di eliminazione, e man mano che la crisi procede, le classi medie del mondo soffriranno, mentre una grande percentuale delle classi inferiori del mondo, colpite dalla povertà persino prima della crisi, soffriranno più di tutti, il che con tutta probabilità porterà ad una massiccia riduzione dei livelli della popolazione, particolarmente negli stati "sottosviluppati" o del "Terzo Mondo".”
Andrew Gavin Marshall, The Global Economic Crisis: The Great Depression of the XXI Century (La crisi economica globale: la grande depressione del XXI secolo, n.d.a.), come citato in howtheworldreallyworks.info

“La crisi della disuguaglianza globale sta raggiungendo valori estremi mai toccati prima. L’1% più ricco della popolazione mondiale possiede più risorse del resto del mondo. Potere e privilegi sono strumenti usati per condizionare il sistema economico e allargare il divario tra chi è ricco e chi non lo è.”
oxfam.org, rapporto: Un’economia per l’1%, 18 gennaio 2016

“Segui la moneta, segui il potere.”
Marco Saba, O la Banca o la Vita

“Nel corso degli scorsi due secoli, quando i popoli del mondo stavano gradualmente conquistandosi la loro libertà politica dalle monarchie dinastiche, in realtà le principali famiglie di banchieri di Europa ed America stavano invertendo la tendenza, istituendo nuove dinastie di controllo politico attraverso la formazione di gruppi finanziari internazionali… queste dinastie bancarie avevano imparato che tutti i governi devono avere fonti di entrate dalle quali attingere nei momenti di emergenza. Avevano imparato anche che fornendo tali fondi dalle loro risorse private, potevano rendere sia i re che leader democratici tremendamente subordinati al loro volere.”
Carroll Quigley, Tragedy and Hope (Tragedia e Speranza, n.d.a.), come citato in howtheworldreallyworks.info

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