Dai difetti umanoidi al consenso manipolato, 8

Fondamentalmente, la verità è che la nostra capacità di affrontare si disattiva. E puoi osservare come questo ci farà finire nei guai quando lo consideri dal punto di vista di ciò che è stato detto in senso alquanto opposto: che la via di uscita è affrontare di più, e la via verso il fondo è affrontare di meno, sempre e senza eccezioni.

Un punto questo in cui è importante chiarire cosa sia esattamente l’affrontare, a causa di un fraintendimento qui che potrebbe mandare tutto a monte. Torna comodo per spiegarlo il paragone fra un’auto normale ed un’auto sportiva. Assetto più basso, sospensioni più rigide, gomme più larghe e controlli più diretti, sensibili e precisi consentono all’auto sportiva di correre più veloce prima di perdere il controllo; come risultato, sulla medesima pista alla medesima velocità l’auto normale deve scegliere fra rallentare o andare a sbattere, mentre l’auto sportiva può gestirlo e persino trovarci arte, piacere e divertimento. Che cosa sta ricevendo l’auto sportiva dalla pista, dalla velocità, dall’ambiente, curva dopo curva, un momento dopo l’altro? Sollecitazioni: una quantità di sollecitazioni improvvise, forti, varie, parzialmente imprevedibili. E come sta rispondendo, curva dopo curva, un momento dopo l’altro, esattamente? Non con collera, agitazione, aggressività. E neppure con apatia, sopraffazione, resa. Ma mantenendo la sua compostezza, lucidità, risolutezza. In altre parole, l’auto sportiva ce la fa perché ha limiti di causa più alti prima di venire spinta ad effetto, e raggiunge ciò con il suo maggiore autocontrollo.
Questo è il fraintendimento chiave: di nuovo, affrontare non significa meramente attaccare comunque, impulsivamente; affrontare significa mantenere un autocontrollo perfetto in modo da osservare, decidere e agire – o non agire – per il meglio, qualunque sia l’osservazione, decisione, azione o non−azione richiesta. Affrontare non è solo il coraggio di guardare in faccia la situazione e fare qualcosa; è quello più il rimanere causa, prevalendo su qualsiasi tentativo di renderci effetto, in modo da osservare la situazione per com'è effettivamente, e decidere ed agire per com'è effettivamente richiesto, dato che essere effetto significa venire influenzati inconsapevolmente, allontanandosi così dalla soluzione.

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