Dai difetti umanoidi al consenso manipolato, 22

Invece, a furia di essere ragionevole, la persona religiosa finisce persuasa a considerare l’anima come una qualche specie di accessorio marginale, non più come il puro sé. Inoltre, la persona religiosa finisce persuasa ad accettare i tentativi di influenzare l’individuo con mezzi materiali come gli psicofarmaci come legittimi invece di denunciarli come blasfemi.
Questi sono paradossi enormi, ed inghiottirli in un modo così liscio, praticamente inconsapevole, è una ragionevolezza altrettanto enorme – o piuttosto la ragionevolezza ultima.

Siamo scorretti:

Guardiamo le cose sbagliate nel modo sbagliato – emettiamo i nostri verdetti sulle cose dopo avere accuratamente esaminato qualcos’altro. E ciò ha addirittura molte forme, “verticalmente” come pure “orizzontalmente”: non solo facciamo miseramente cilecca guardando il termometro dell’acqua per farci un’opinione su quanta benzina abbiamo nel serbatoio, ma in aggiunta privilegiamo la confezione sulla sostanza, il vistoso sull’importante, l’impressionante sull’effettivo, il soggettivo sull’oggettivo, l’emozione sulla logica. In altre parole, non solo giudichiamo il monaco dall’abito, ma lo giudichiamo anche dall’abito del monaco sbagliato.
Fai una prova: prendi la stessissima informazione e scolpiscila nel marmo, stampala in un'enciclopedia, scrivila in un giornale, e scarabocchiala su della carta igienica; oppure mettila in bocca ad un accademico, ad un politico, ad un pagliaccio e ad un barbone; poi presentala alla gente in ciascuna forma e fai un grafico di due cose in funzione del mezzo che trasporta l'informazione: la disposizione ad esaminarla, e la disposizione ad accettarla ciecamente.

Questo non è "umano", non più di quanto lo sia la follia. Follia che porta fuori strada sè e gli altri. Ed ha persino un’etichetta specifica: principio di autorità – ed è un difetto di per sé stesso. Quando riceviamo un’informazione, assegniamo un punteggio a quanto autorevole è la fonte ed a quanto credibile è l’informazione, e poi assegniamo questo punteggio all’informazione.

Dai difetti umanoidi al consenso manipolato