Dai difetti umanoidi al consenso manipolato, 23

Non ci rendiamo conto che quelle sono cose del tutto separate dall’informazione stessa. L’autorità della fonte è una questione, in quanto potrebbe essere un fondale di pura propaganda intrecciata, il cui solo valore sociale è che noi gli crediamo; la credibilità dell’informazione è una questione in quanto la realtà se ne frega di essere credibile perché non è tenuta ad esserlo, mentre è la credibilità ad essere un punto di vista basato su una mescolanza di precedenti e di abilità di osservare e discernere e valutare, tutti quanti discutibili. Tuttavia questi non sono l’informazione stessa.

Un esempio tanto madornale quanto insospettato del cercare di predire nella sfera di cristallo sbagliata è il culto della personalità, ed infatti questo è un successo ricorrente dei manipolatori. Sulla scena, ci danno in pasto sino all’indigestione i tratti più insulsi della “personalità” del politico, sino a farci trascurare il fatto che chiunque può esercitare solo tanto potere quanto i suoi simili gli permettono di esercitare, e non di più. L’uomo forte di turno può fare tutta la faccia da duro che vuole ma, senza il sostegno di chi controlla il denaro che controlla i media, la farebbe alla tazza del suo gabinetto, non a reti unificate.
Ciò significa che qualunque politico in carica non è che l’espressione di un potere ben più vasto della sua personcina; ciò significa che quello che stiamo guardando non è che un burattino infilato sulla punta del tentacolo più piccolo della piovra; ciò significa che la sua “personalità” è o irrilevante o una mera messinscena pianificata per noi; ciò significa che è alla piovra che il politico risponde, non certo a noi, e che ancora una volta quello che c’è sul palcoscenico è lì al solo scopo di nascondere ciò che accade dietro le quinte mentre noi seguiamo entusiasticamente una falsa pista.
Quindi vediamo di non essere né ragionevoli né scorretti: non permettiamo ad elementi o burattini particolari, appariscenti, di far passare in secondo piano il denominatore comune che i manipolatori possono sfruttare dietro le nostre spalle: dal momento che giudichiamo il monaco A dall’abito del monaco B, tutto ciò che loro devono fare è individuare il monaco B, prendere il controllo del suo abito, et voilà: les jeux sont faits, rien ne va plus… per noi.

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