Dai difetti umanoidi al consenso manipolato, 33

Siamo associativi:

Ahimè non nel senso di “l’unione fa la forza”, ma piuttosto in quello di “fare di tutte le erbe un fascio” o, per essere più precisi, “errore di uno, colpa di tutti”, “tutto lo stesso”. È stato detto che la sanità mentale è la capacità di discernere, di rilevare differenze e similitudini, e la pazzia è la propensione al contrario, perciò diamo una breve occhiata più da vicino a che cosa sia quel “contrario”.

Per cominciare, stiamo parlando di gradazioni: diciamo che ci venga domandato quali differenze ci siano fra i pezzi che escono da uno stampo; una gradazione è rispondere il loro colore quando questo sia il caso; una gradazione superiore è rispondere i loro difetti di fabbricazione individuali; una gradazione ancora superiore è rispondere che, anche se fossero tutti dello stesso colore e senza difetti, comunque non sono lo stesso pezzo, sono fatti di molecole differenti ed occupano uno spazio differente.
In secondo luogo, in cosa consistono queste “gradazioni” quando si procede in direzione opposta? Si fa presto a dire “gli uomini/le donne sono tutti uguali”, ma la persona che lo dice cosa pensa, esattamente? È un interessante esercizio concepire, seguire come poco alla volta, un passo dopo l’altro, cose separate diventano la stessa cosa, la stessissima cosa, agli occhi dell’osservatore. Dapprima, è quando proprio si sbotta che si pensa fra sé che “gli uomini/le donne sono tutti uguali”, ma è solo un momento silenzioso che rientra subito, e si è del tutto consapevoli che quell’idea è falsa, estranea ed il prodotto di uno stato alterato di idrofobia. Poi, man mano che uno accumula sbotto dopo sbotto, lentamente i bulloni si allentano, lentamente le perdite compaiono e peggiorano. Finchè non si è più consapevoli di venire temporaneamente sopraffatti, per l’ottima ragione che quello stato è ormai diventato permanente, e quell’idea non è più sentita come estranea; al contrario, quello che una volta si diceva per scherzo, ora lo si dice con una tremenda serietà: adesso “gli uomini/le donne sono tutti uguali” per davvero ai propri occhi.

Dai difetti umanoidi al consenso manipolato