Dai difetti umanoidi al consenso manipolato, 13

La sopraffazione a freddo, lenta, per sfinimento conta sul logorio. Gutta cavat lapidem, dicevano i Romani: la goccia scava la roccia. Quale che sia l’imposizione cui resistiamo, basta solo continuare con essa indefinitamente, e presto o tardi crolli, senza neppure rendertene conto, ed anche tu alla fine pronunci l’ultima frase di 1984 di Orwell: ami il Grande Fratello. Si potrebbe dire che ancora siamo stati ipnotizzati; solo, per mezzo del tempo invece che dell’impatto. Come esempio “innocente”, facci caso nella pubblicità: improvvisamente i mass media iniziano a martellarci con qualcosa, e potremmo persino trovarlo risibile o irritante; ma è solo questione di tempo prima di ritrovarci a considerare non solo che è una parte scontata del nostro mondo, ma soprattutto che lo è da sempre. In principio eravamo offesi dalla bassezza di un jingle; alla fine neanche ci accorgevamo di canticchiarlo. Se l’arco di tempo trascorso dovesse poi essere abbastanza significativo in una vita, allora potremmo ritrovarci ad essere persino nostalgici in merito. Che importa? Il Grande Fratello non ha per niente fretta.
E vale senz’altro la pena di menzionare che con funziona anche in senso inverso: non c’è niente come i media che lascino cadere una questione scomoda perché la lasciamo cadere anche noi. Certo, i media ci bombardano a tappeto con una valanga continua di altre questioni e quindi, dato che chiodo scaccia chiodo, molliamo ognuna di esse persino prima che l’impatto iniziale si sia esaurito, e quindi ben prima che il nostro esserne informati possa avere qualsiasi altra funzione al di là dello spingerci ulteriormente nell’apatia; ma la nostra condizione è tale che il fatto che i media la lascino cadere sarebbe sufficiente a farcene dimenticare, ben prima di affrontarne l’importanza o di fare qualcosa in merito.

Ed infine possiamo essere quantitativi al punto di tradire noi stessi ignobilmente. Un esempio davvero emblematico è il “Grande Fratello”, a condizione di conoscere 1984 di George Orwell. Il Grande Fratello di Orwell è la quintessenza della soppressione la quale, oltre ad essere un’orribile concreta possibilità, è lì per descrivere il male in termini assoluti, così che possiamo riconoscere la sua meccanica all’opera qualunque siano le circostanze. Come tale, è il prodotto ed il simbolo della nostra più elevata capacità di osservare, analizzare e stigmatizzare.

Dai difetti umanoidi al consenso manipolato