Dai difetti umanoidi al consenso manipolato, 21

Ma qui il punto è che anche lungi da tali eccessi la ragionevolezza da parte delle persone religiose non è affatto esente da conseguenze profonde.
Spacciare come dimostrato quello già dimostrato non è affatto, spacciare come la premessa quello che non è ancora la conclusione dimostrata, dare per scontato quello che non lo è, è una tecnica per imbrogliare così usuale che ciascuno di noi dovrebbe essere allenato a riconoscerla e respingerla incrollabilmente.
Quando uno strizzacervelli indottrina una persona religiosa su come l’individuo sia un cervello, lo strizzacervelli sta usando quella tecnica, e la persona religiosa sta permettendo allo strizzacervelli di farla franca. Sempre più, poco alla volta, pezzo per pezzo, la persona religiosa sta permettendo uno svuotamento strisciante dall’interno dei suoi fondamenti circa che cosa siano il mondo e l’individuo: il fondamento al nocciolo dell’esistenza sta venendo rubato dallo spirito in favore del cervello.

Il punto non è scegliere da che parte schierarsi in una sfida tra fedi: quello è inutile o persino dannoso. Il punto è impedire a chiunque di giocare sporco. Il materialismo di questi tempi spaccia sé stesso come dato per scontato proprio come la metafisica ha fatto in passato, e se si ispeziona un po’ più da vicino si vede come il materialismo sia un articolo di fede ed un dogma quanto e più della metafisica; un esempio di ispezione è in termini di statistica: basta mettere a confronto le probabilità che la vita si sia sviluppata dagli elementi inanimati dell’universo fisico per caso con le probabilità che lo abbia fatto per intenzione, qualunque sia quell’intenzione e la sua provenienza.

Quindi il punto è imporre l’onestà: materialismo e metafisica devono competere ad armi pari, ed in base a nient’altro e niente di più del dimostrare vere le proprie tesi. L’oggetto del contendere è: che cos’è l’individuo, uno spirito o un cervello? Dove si trova l’individuo, in nessuna ubicazione materiale o nel cervello? O, più specificamente: quanto dell’individuo si trova dove? Quanto nell’anima, quanto nel cervello? E soprattutto: chi può dimostrare cosa e come?

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