Dai difetti umanoidi al consenso manipolato, 32

Abbastanza significativamente, troviamo qui su una scala globale, incessante e martellante, uno dei tratti delle persone soppressive, antisociali: le vaghe genericità usate sistematicamente per diffondere qualsiasi cosa, particolarmente quando negativa e falsa – quei “lo sanno tutti che”, “tutti pensano che” che si dimostrano perfidamente falsi tanto quanto perfidamente propagandati, quando sotto esame quel “tutti” si restringe a “il solo antisociale” –.
Senz’altro, dopo che un procedimento del genere viene eseguito abbastanza a lungo, la realtà inizia ad assomigliare alla parvenza propagandata, ma solo perché la realtà è fatta di individui, martellati individualmente abbastanza a lungo con la inesistente “unanimità dominante” voluta, finchè escono, si incontrano e scambiano la manipolazione per unanimità. A quel punto il gioco è fatto, tutti i pesci gregari serrano i ranghi, e il banco di pesce vero diventa quello voluto e costruito. E noi sappiamo che i pecoroni – anzi i lemming – hanno un’inclinazione peculiare, quando si tratta di pensiero di gruppo, conformismo, istinto di branco: quella di emulare, fra tutti, quelli che si dirigono verso lo stagno per annegarcisi.

È stato detto che da un lato la comprensione è composta di affinità, accordo e comunicazione, ciascuno dei quali spinge gli altri due, e dall’altro che gli individui senzienti sono diversi mentre le loro irrazionalità sono uguali. Di conseguenza, se lasciamo noi stessi incustoditi, l’accordo fra le nostre irrazionalità è totalmente automatico, spontaneo, inconsapevole, ma nondimeno sopraffacente, mentre l’accordo fra i nostri sé senzienti resta indietro e viene sopraffatto. Questo significa che rimanere senzienti, razionali e comprenderci a vicenda è come andare in bicicletta: o pedaliamo per tenere a galla sia la nostra individualità senziente che la nostra comprensione reciproca attraverso affinità, accordo e comunicazione fra noi, o cadiamo nelle infinite trappole fangose disseminate lungo le nostre strade.

Dai difetti umanoidi al consenso manipolato