Dai difetti umanoidi al consenso manipolato, 4

Non è che siamo irrimediabilmente ottusi. È che diamo per scontato e non ci prendiamo il disturbo di ispezionare e verificare. La nostra idea di “esaurientemente” non si avvicina nemmeno lontanamente a quello che occorre veramente per essere efficaci. Le facoltà le abbiamo; solo che non decidiamo di usarle abbastanza a fondo e abbastanza scrupolosamente. Non è la qualità del nostro giudizio ad essere in discussione, almeno non tanto quanto lo è la qualità delle nostre informazioni.
La qualità del giudizio non può essere migliore della qualità delle informazioni su cui si basa; prova ne è il cambiamento di valutazione che segue il cambiamento di conoscenza. E la distanza fra la quantità e qualità delle informazioni che ci vengono date in pasto e la verità completa e dettagliata – vale a dire, le informazioni realmente necessarie per sapere, capire e valutare quello che sta succedendo veramente – è enorme.
Ma se la qualità delle nostre informazioni è scadente, beh, la qualità della nostra disposizione a ricercare, ispezionare e verificare è molto peggiore; il punto è che siamo passivi, non attivi: ci beviamo quello che ci viene dato in pasto e non siamo consapevoli di non sapere. Come risultato, le nostre opinioni, il nostro giudizio, il nostro voto sono controllabili controllando le nostre informazioni – e sono controllati.
Di questo difetto fanno tesoro i media dominanti; esiste una cosa chiamata censura di secondo livello: controllare quello che ti viene dato in pasto, invece delle tue opinioni in merito. Questo tesoro è il bottino delle guerre dov’è in gioco il controllo dei media ed i programmi parlamentari. I vincitori di queste guerre conquistano il potere di manipolarci attraverso il controllo di quello che verrà dato in pasto a noi ed ai parlamenti; un cittadino o un parlamento il cui tempo ed attenzione siano assorbiti da un tema è in tal modo efficacemente distolto da un altro tema.

Siamo senza riserve:

Vale a dire, non solo non siamo attenti alle lacune, a quello che non ci viene dato in pasto; non siamo attenti neanche a ciò che ci viene dato in pasto. Questo difetto ha a che fare con la seconda sfaccettatura dell’informazione: quel che ci viene dato in pasto è verificabile? Ci manca l’approccio del rilevare e discernere quello che è verificabile da quello che non lo è: ciò che è specifico da ciò che è indefinito.

Dai difetti umanoidi al consenso manipolato