Dai difetti umanoidi al consenso manipolato, 15

Siamo reversibili:

I nostri comportamenti determinano i nostri atteggiamenti, piuttosto che il contrario come dovrebbe essere. Non ci sono effetti senza cause, e noi non facciamo nulla se prima non abbiamo deciso di farlo; che sia molto prima o praticamente nello stesso momento dell’azione, che quella decisione ci piaccia o no, l’intenzione precede e causa l’azione. E le nostre intenzioni e decisioni hanno origine dai nostri punti di vista e dai nostri atteggiamenti. Così, solitamente i nostri punti di vista ed atteggiamenti determinano i nostri comportamenti, e tutto il problema sembrerebbe essere solo questione di quanto siano sani ed onesti, vale a dire la qualità della nostra informazione e la qualità del nostro giudizio.
Ma sfortunatamente possiamo essere rivoltati: se possiamo essere portati ad agire in un dato modo, ed a continuarlo abbastanza a lungo, il comportamento plasmerà l’atteggiamento, ed assumeremo l’atteggiamento risultante da quel comportamento. Poi quell’atteggiamento plasmato a sua volta plasmerà i nostri comportamenti conseguenti, come al solito. Una sorta di altra sfaccettatura dell’essere sopraffatti dalla quantità, la nostra sequenza basilare dal pensiero all’azione può venire dirottata dall’esterno, e dall’azione al pensiero. Quindi coloro che in un modo o nell’altro possono controllare una quantità sufficiente del nostro comportamento per plasmare i nostri atteggiamenti plasmeranno, controlleranno e sfrutteranno entrambi, ed all’ingrosso. Tienici imbavagliati abbastanza a lungo, e chiameremo pazzo ed aiuteremo a lapidare chi canta liberamente e chi pensa liberamente e chi parla liberamente e l’informatore che denuncia i nostri imbavagliatori.

Ma questo non è tutto: più in generale, siamo inclini a scambiare cause ed effetti. Siamo così inconsapevoli ed apatici che praticamente non ci avviamo mai lungo il cammino dei perché che alla fine conduce ad un vero perché. E così, quella passività ci prepara a berci un effetto come la causa. Un perché sbagliato non è la causa; potrebbe essere un effetto, potrebbe non entrarci per nulla. Se siamo disposti a berci un perché sbagliato, allora il passo è breve per essere disposti a berci l’effetto come la causa. Se siamo disposti a berci che la luna è fatta di formaggio, è molto probabile che ci beviamo anche che le maree causino l’orbita lunare. Ancora una volta i bambini devono insegnarci la saggezza che abbiamo dimenticato: continuare a chiedere perché a dispetto di reticenze e minacce sinché salta fuori un vero perché a soddisfare la nostra ricerca di comprensione e soluzioni.

Dai difetti umanoidi al consenso manipolato