Crimine contro l’Umanità: il Sacro GAAP, 39

Ma c’è una domanda persino più basilare di quelle precedenti: perché? Qual è il motivo per il banchiere, esattamente, di spacciare una promessa di denaro come se fosse denaro? Voglio dire, non che non lo abbiamo afferrato; penso solo che ora sia il momento di indicarlo esplicitamente.
Per prima cosa, distinguiamo il potere d’acquisto dalla sua forma: il potere d’acquisto viene riconosciuto dalla gente, liberamente o forzatamente, ad una data forma, e nel caso in esame la gente è indotta a riconoscere alla forma “non moneta” lo stesso potere d’acquisto riconosciuto alla forma “moneta”.
Una promessa di denaro, un “non denaro”, spacciato come se fosse denaro, sintanto che nessuno ne richiede il mantenimento, il suo riscatto in denaro “vero”, non solo è potere d’acquisto dal nulla a costo zero, ma in aggiunta a ciò ha “tutti i vantaggi del denaro senza averne gli svantaggi”. Quali “svantaggi”?
Il primo svantaggio del denaro “vero” è che non lo si può creare dal nulla altrettanto facilmente del “non denaro”, e quindi il banchiere prima di poterlo prestare se lo deve procurare; un modo è onestamente consegnando un prodotto apprezzato in cambio di esso, un modo è disonestamente rubandolo in un modo o nell’altro, un modo è disonestamente falsificandolo nella sua forma di denaro “vero”. Il suo secondo svantaggio è che il denaro “vero” è un’attività “vera”, e conseguentemente deve contabilizzare la sua acquisizione nel proprio bilancio, giusto dove l’esattore delle tasse la può avvistare, chiedergliene conto, e tassarla.
Incidentalmente, che ne dici di considerare per un momento l’aspetto fiscale? Se stai affrontando l’ordine di grandezza dell’intera faccenda, comprenderai perché mi riferisco alla tassazione “incidentalmente”, vero? Non sarà il filone principale dei manipolatori monetari, ma per essi è pur sempre un ulteriore filone redditizio…
Tali “svantaggi” sono ancor più evidenti quando paragonati ai corrispondenti “vantaggi” del “non denaro”: se il banchiere presta una promessa di denaro, non ha bisogno di avere ciò che presta; e la cosa va avanti così fintantochè non gli viene chiesto di mantenerla, grazie all’associazione a delinquere delle camere di compensazione. E dato che una promessa di denaro è “non denaro” e non denaro “vero”, il banchiere può crearla facilmente dal nulla e, inoltre, non è tenuto a contabilizzarne l’acquisizione nel suo bilancio.

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