Crimine contro l’Umanità: il Sacro GAAP, 31

E poi gli investitori terzi seguono a ruota con la loro crescente domanda di più attività e di rendite artificialmente alte. Non è solo che l’occasione fa l’uomo ladro, è piuttosto che il contagio prende la forma del troncare le linee di comunicazione fra l’investitore ed il produttore, e di un’accecante diseducazione, permeante, continua, non rilevata ed incontrastata, ma piuttosto accolta a braccia aperte, secondo la quale lo scopo più elevato nella vita è andare fuori scambio, saccheggiando per un miope bottino immediato la linfa vitale senza la quale l’investimento è condannato. Non è che il banchiere abbia molto a cuore la sopravvivenza dei suoi mutuatari, non più di quanto abbia a cuore l’impadronirsi di loro; è che la cura vitale per l’investimento è tagliata fuori persino di più con tali entità finanziarie non bancarie, ancora più estranee al mutuatario sottostante.

Un anello per antonomasia nella catena di trasmissione dal fuori bilancio alla bolla finanziaria si chiama cartolarizzazione. Quando vedi polpette nel menu di un ristorante scadente, ti domandi cosa mai saranno stati una volta i loro ingredienti, prima di venire cartolarizzati in quelle polpette. Lo sai come vanno le cose, quando il cuoco non è la tua amorevole nonna: tutto viene macinato assieme e, chissà… Più ricco e piccante l’impasto, meno percepibili i rimasugli avariati che ci sono finiti dentro.
La ricetta della cartolarizzazione è alquanto semplice: Hai bisogno di mettere in piedi un recipiente chiamato società di progetto, o SIV, Structured Investment Vehicle, veicolo di investimento strutturato, ma anche SPV, Special−Purpose Vehicle, veicolo per scopi speciali, o SPE, Special−Purpose Entity, entità per scopi speciali. Gli vendi i tuoi prestiti estremamente assortiti – pardòn, ci metti tutti i tuoi variegati ingredienti, e li impasti accuratamente sino ad ottenere un impasto liscio, omogeneo, indiscernibile. (La chiamano “granularità”, intendendo “ripartizione del rischio”: il concetto ha origine dalle parti del buon senso, dove significa minimizzare altruisticamente il potenziale distruttivo di rischi inevitabili inerenti mete costruttive; dalle parti della cartolarizzazione, però, significa minimizzare egoisticamente il potenziale distruttivo di rischi perseguiti deliberatamente inerenti mete distruttive.) Il tuo SIV, SPV, SPE, poi, rivende i tuoi prestiti così “cartolarizzati” agli investitori terzi – pardòn di nuovo, con l’impasto formi un sacco di palline, tutte uguali, e le friggi sinchè non sono croccanti, dorate ed appetitose. (Lo chiamano “riconfezionamento”, ma nel far questo si prendono qualche licenza poetica: in realtà, non si limitano a mettere la stessa paccottiglia in una scatola nuova; prima di mettere la paccottiglia nella scatola nuova la mischiano.)

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