Denaro come merce e denaro come patto a confronto

Sin dall’alba della storia ci sono due filosofie completamente diverse dietro la moneta con valore intrinseco e la moneta senza valore intrinseco.

Il denaro con valore intrinseco viene trattato come una merce: sia per guadagnarlo che per crearlo devi produrre e dare in scambio per esso del potere d'acquisto, a causa del suo valore intrinseco e del suo costo di produzione. Si potrebbe dire che sembra essersi evoluto quasi spontaneamente: il valore intrinseco è sempre presente, e semplicemente si sposta dai beni ai beni di riferimento al denaro. La domanda è: com'è che la gente ha iniziato a considerare che quel denaro avesse quel valore intrinseco?

La valuta priva di valore intrinseco è basata totalmente sull'accordo, sulla fiducia. Essa non ha valore, essa rappresenta valore: tutti siamo d'accordo di usarla così, di nostra volontà oppure costretti. Ed inoltre non costa nulla produrla. In realtà, se metti da parte tutte le confusioni, bugie ed omissioni deliberate ed interessate e guardi semplicemente quello che c'è, è facilmente osservabile che il suo potere d'acquisto viene ad esistere improvvisamente ed arbitrariamente la prima volta che essa viene scambiata con altro potere d'acquisto. Questo tipo di moneta è il risultato dell'ingegno umano applicato, ed è altrettanto vecchio quanto l'altro: venne concepito già da Aristotele e chiamato Numisma, e questa parola deriva da Nomos, che significa Legge, perché la sua esistenza ed uso è un atto di volontà ed accordo, e perciò ratificato come tale nella Legge. La domanda è: chi è il proprietario della valuta quando essa nasce, chi è il proprietario del suo potere d'acquisto quando il suo potere d'acquisto nasce?

Per un migliore discernimento nella differenza fra i due tipi, ritorniamo all’Isola d’Esempio e facciamo un inventario della ricchezza esistente sull’isola; dato che il denaro esiste per servire come unità di conto, lo useremo come tale.