Il simbolo umanoide perfetto, 8

Se fai ricerche sulla diffusione del fumo, scopri una correlazione inversa fra le condizioni sociali, sia materiali come il benessere e le opportunità che non materiali come la cultura e le qualità umane che essa favorisce: più basse sono le condizioni sociali, più alta la diffusione del fumo. Che meno ci si possa permettere una dipendenza e più sia probabile averla è un ben noto paradosso. E questa correlazione inversa abbraccia tanto lo spazio quanto il tempo: mentre la nazioni industrializzate, guidate dai loro livelli culturali più elevati, spezzano l’incantesimo, le nazioni in via di sviluppo cascano nello stesso incantesimo; tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha varato una Tobacco Free Initiative (Iniziativa Senza Tabacco, n.d.a.) per ridurre il consumo specificamente nelle nazioni in via di sviluppo. Il medesimo imbroglio inizia a mostrare la corda in presenza delle qualità umane favorite dalla cultura e miete nuove vittime in loro assenza; questo mostra come quello fra le qualità umane più elevate e le manipolazioni di Bernays e dei suoi complici e discepoli sia uno scontro frontale. Lucidità, consalevolezza, presenza di spirito e personalità “vincente” o “perdente” sono incompatibili; dopo tutto, non possono occupare il medesimo spazio: sé.

Con impazienza intendo tutti quei difetti umanoidi che impediscono di avere la base dati completa necessaria per valutazioni e decisioni sensate. E questo non si limita all’impazienza dei giovani nei confronti degli adulti, che li porta dalla padella nella brace: è vero che le generazioni precedenti agiscono come fonti potenziali di guai ritrasmettendo contro quelle successive tutta la soppressione ricevuta e identificandosi con essa, ma esse sono anche i depositari della portata del lavoro già fatto, dello stato dell’arte la cui ignoranza porta le generazioni successive a sprecare la loro preziosa energia nel reinventare la ruota invece di usarla per spostarsi più avanti fuori dal fango; inoltre, la dimensione temporale è fondamentale in una base dati per isolare similitudini e differenze, rilevare tanto i denominatori comuni quanto le loro istanze nascoste, e per arrivare da qualche parte non se ne sa mai abbastanza, come dimostrato dal calcolo delle medie la cui accuratezza migliora man mano che aumenta il numero dei campioni. Ciò che qui chiamo impazienza è una piaga ben più diffusa che meramente fra i giovani, come descritto in precedenza. Ed apre la porta alle piaghe successive – e la mantiene anche spalancata. Una porta su misura per il meccanismo della dipendenza, basato su una scadente – falsa, tendenziosa, insufficiente – informazione.