Il simbolo umanoide perfetto, 12

Nel complesso, tutti questi punti di vista fluttuano nella stessa corrente e nella stessa direzione, e quella corrente sfocia nel mare dell’apatia conclamata. Hai mai riflettuto sull’apatia? La si potrebbe probabilmente riassumere in una definizione, un concetto, un denominatore comune: “Non ci si può fare nulla.” Oppure: “Nessuno può farci assolutamente niente, per nulla e per nessuno, mai e comunque sia; nessuna possibilità, nessuna speranza e questo è tutto.” Quella iniziale corta vale per l’apatia circoscritta verso qualcosa di specifico; quella successiva più lunga vale man mano che le cose peggiorano e l’epidemia di apatia si propaga. L’apatia è una minaccia persino molto più pericolosa della passività ostile dell’universo materiale. Perché l’apatia non è inazione. L’apatico sta essendo passivo attivamente. L’apatico sta causando il proprio essere effetto. L’immobilità è il risultato di forza nascosta applicata, non di assenza di forza, e quella forza nascosta per gli altri è più di un semplice rischio. Guai a qualsiasi sacrilego infedele che osi insinuare che ci si possa fare qualcosa. L’apatico scatenerà tutte le possibili armi invisibili per distruggere – vale a dire, ridurre all’apatia – anche lui. L’eretico verrà messo ad un rogo così nascosto che presto sarà polvere senza neppure accorgersene, perché a quel punto totalmente convinto che tutto, lui compreso, non sia che fredda polvere. Polvere infetta. Un tale una volta ha detto: “Dio è morto, tutto è possibile.” Beh, si potrebbe dire: “la speranza è morta, tutto ciò che è sbagliato è possibile.” Dato che nel reame dell’apatia nulla è possibile e la sconfitta è totale, conseguentemente niente ha importanza comunque, quindi chiunque farà qualsiasi cosa oppure non farà nulla di nulla, dato che non fa alcuna differenza comunque. Che importa? Perché preoccuparsene dato che è comunque inutile? L’apatia è il fondamento dietro a molte lacune umane persino molto prima che diventino umanoidi: fa sì che il contagiato scuota le spalle mentre se ne sta seduto sui binari a guardare il treno in arrivo. Se quel fondamento sottostante rimane irrisolto, difficilmente le lacune sovrastanti si sbloccheranno. E se l’apatia è perdere la speranza, allora la sua cura è riportare la speranza agli occhi della persona. Quel tanto di speranza ripristinata in una data direzione, quel tanto di apatia alleviata e quel tanto del suo contagio circoscritto. Quel tanto sotto zero lo stato dell’individuo, quel tanto di fango c’è da spalare solo per avere una qualunque possibilità di portare alla luce una qualsiasi via d’uscita. Dato che le vie d’uscita sono tutte nascoste al di sopra dello zero; più si è al di sopra di zero, meno nascoste e più numerose sono.