Il simbolo umanoide perfetto, 16

Assuefarsi alla degradazione è questione di gradualità: da una portata limitata ad una portata più ampia, dall’intimo al pubblico, dal materiale allo spirituale, ogni volta il passo è breve e quindi non insormontabile. E ciascun passo poi, una volta compiuto, si cristallizza; perché mentre le cose peggiorano, l’umanoide le vede migliorare. Ieri sé stessi ed i propri vestiti che puzzavano di fumo erano disgustosi e insopportabili; oggi la propria casa fradicia di fumo è la norma; domani un mondo trasformato in una camera a gas sarà il benvenuto, cercato e procurato se mai mancasse. Poco a poco, l’inferno diventa norma notata a malapena, e poi paradiso perseguito attivamente. E il fumatore non sembra appagato sinché questo stadio finale non è raggiunto e mantenuto. La banalità del male si insinua poco alla volta.

Di tutte le dipendenze, il fumatore è l’unico untore diretto: nessun’altra dipendenza investe gli altri direttamente. Tutte le dipendenze colpiscono l’altra gente indirettamente: la dipendenza degrada la persona che ce l’ha, poi gli altri devono patire le conseguenze negative del comportamento degradato; i colleghi si fanno male, i passanti vengono investiti, i parenti vengono picchiati, i partner si ammalano, stima e rispetto, fiducia e speranza, crollano e svaniscono. Ma nessun eroinomane, nessun cocainomane, nessun alcolizzato mette mai il veleno in un irrigatore e con la forza irriga gli altri direttamente con esso. I fumatori, invece, fanno proprio questo. Prima dell’ultimo paio di secoli, il tabacco veniva masticato e sputato nelle sputacchiere; la sua dipendenza era già una piaga degradante e immonda, ma le sue conseguenze negative per gli altri erano ancora indirette, e niente in confronto all’arma finale che è diventato una volta datogli fuoco. Alcuni di essi inizialmente rivelavano un residuo di decenza chiedendo: “disturbo se fumo?” La risposta sensata: “certo che mi disturba, non ci dovrebbe essere neanche bisogno di dirlo!” non sarebbe mai stata udita, travolta come presto fu dal diluvio di cieca belluina arroganza dei molti che usurpavano l’intera atmosfera. Gli dai un dito, e loro non si prendono semplicemente il braccio, ma tutte le braccia del mondo. Quello che i fumatori commettono si chiama coercizione, soggiogamento, prevaricazione, sopruso, furto, rapina. L’aria pulita appartiene a tutti, a nessuno deve essere permesso usurpare ciò che è di tutti, ma questo è esattamente ciò che essi fanno a tutti noi.