Il simbolo umanoide perfetto, 3

E, sia come lubrificante che come l’ironia del danno oltre la beffa, l’intera macchinazione verrà guarnita dall’aguzzino che si atteggia ad autorità, a benefattore, occasionalmente persino a vittima dei “beneficiari” ingrati che osano mordere la mano che li “aiuta”, dovesse mai la vittima azzardarsi ad obbiettare alla soppressione pura. Esiste un esempio peggiore di tradimento camuffato da aiuto?

Il modo migliore di confrontare la presenza e l’assenza della dipendenza è graficamente: l’asse orizzontale X indica il tempo, l’asse verticale Y indica lo stato della persona, quindi la linea sul grafico indica lo stato della persona in ogni dato momento, sia esso più o meno positivo o negativo. Disegniamo gli andamenti di una persona con una dipendenza e di una senza, mentre affrontano le stessissime situazioni: prima, per un certo tempo la vita è normale e sempre uguale, poi interviene qualche fonte di stress e la vita peggiora, e poi dal quel momento in avanti quello stress continua, con la vita sempre uguale ad un nuovo livello inferiore. L’andamento della persona senza dipendenza, diciamo, inizia a più dieci, rimane stabile a più dieci sinché la vita è normale, scende a più cinque quando interviene lo stress, poi rimane stabile a più cinque man mano che lo stress continua, e questo è tutto. Dall’altra parte, anche l’andamento della persona con la dipendenza, diciamo, inizia a più dieci, perché all’inizio non c’era alcuna dipendenza; poi, quando la persona diviene dipendente, l’andamento cambia da stabile a dente di sega: scende da più dieci a meno cinque durante l’astinenza, sale da meno cinque a più cinque durante l’assunzione, poi scende da più cinque a meno cinque durante l’astinenza successiva, poi sale da meno cinque a più cinque durante l’assunzione successiva, su e giù, su e giù, girando in tondo in una spirale senza speranza. E sin qui la vita è ancora normale; quando interviene lo stress, l’andamento a dente di sega continua, con l’unica differenza che gli alti e bassi scendono da più cinque e meno cinque a più quattro e meno sei, a più tre e meno sette e così via fino a, diciamo, zero e meno dieci; dopodiché, quando lo stress continua, l’andamento a dente di sega continua con quegli alti e bassi di zero e meno dieci. E questo non è che un esempio ottimistico: nella realtà dei fatti, dato un livello stabile di condizioni circostanti, è alquanto probabile che la dipendenza ed i suoi alti e bassi peggiorino lentamente ma inesorabilmente da zero e meno dieci a meno uno e meno undici, a meno due e meno dodici… Infine, la persona con una dipendenza spesso cerca sollievo aumentando la dose, il che altro non fa se non accelerare l’affondamento, come dimenarsi nelle sabbie mobili.