Il simbolo umanoide perfetto, 21

Quando ti guardi intorno, a malapena riesci a trovare qualcosa non associato con – o piuttosto non infestato da – quest’associazione quasi ipnotica e sicuramente subliminale con il flagello del fumo; e questo non si limita al mondo stesso, ma si estende al di là dello specchio: qualunque forma d’arte e di media rimanda al mondo una discutibile immagine riflessa di esso, e senz’altro l’onnipresenza inarrestabile del fumo in quell’immagine riflessa contribuisce pesantemente a moltiplicare la sua presenza ossessiva, e ad arricchirla con connotazioni irresistibili, agli occhi del pubblico suo bersaglio. Coloro con una dipendenza da altri veleni tendono a nascondersi e ad essere anche ritratti a nascondersi; i fumatori al contrario tendono ad usurpare ogni possibile tempo e spazio pubblico e privato, e ad essere anche ritratti in questo modo, moltiplicando così la loro invasione. Come risultato, non solo la coreografia delle nostre vite, ma anche quella di chi ci sta intorno e dei modelli che vengono dati in pasto a tutti noi dai media e dagli artisti, sono tutte spietatamente ed uniformemente plasmate senza scampo dal rituale ipnotico dei gesti, atteggiamenti, comportamenti e soprusi legati al fumo che usurpano, degradano e pervertono le nostre vite, così che la capitolazione delle nostre debolezze umanoidi assediate è solo questione di tempo. Infatti, considerando, come menzionato in precedenza, che gli artisti hanno un ruolo guida e sono inclini a quella forma di fonte potenziale di guai, di essere effetto, dello scivolare nella personalità “vincente” e schierarsi con i mali che – forse – una volta hanno scoperto e denunciato, gli “artisti” hanno una pesante responsabilità nello stato di quello che chiamano “immaginario collettivo” – un fatto che, per inciso, dovrebbe indurci ad indagare sullo “show business” e sui suoi burattinai dietro tali “artisti” –.

Ogni singolo fumatore, e particolarmente sia i genitori che fumano che i figli che fumano, sono traditori di sé stessi, traditori reciproci, e traditori della comunità, in quanto stanno essendo complici dell’infiltrazione del veleno invece di difendere da questo insidioso nemico sé stessi, la comunità ed il suo mattone fondamentale, la famiglia. Sono evidenti fonti potenziali di guai che ritrasmettono ed amplificano la soppressione invece di individuarla e fermarla. Stanno tutti tradendo il loro dovere, ed in particolare i genitori non hanno dato la vita ai figli solo per insegnargli ad essere dipendenti dallo schifo, ed i figli non hanno ricevuto la vita dai genitori per macchiarla con quella dipendenza.