Il simbolo umanoide perfetto, 14

Fumare è la dipendenza la cui assunzione, come azione in sé, è la più schifosa. Inghiottire una pillola, bere un liquido, inalare una polvere, iniettare con un ago, prescindendo da quale veleno stia venendo assunto, sono azioni alquanto innocue in sé stesse; una puzza molto circoscritta o un saporaccio o un turbamento per la puntura, gli stessi che capiterebbero per una medicina, è il massimo cui si può arrivare. Con il fumo le cose non stanno certo così. Per sopravvivere, un corpo vivo ha un bisogno persino più basilare e vitale dell’acqua, del cibo e del riposo, ed è quello di respirare; senz’acqua o cibo o riposo può resistere un giorno, senza respirare può resistere un minuto. È questo fondamento la linea vitale aggredita dal fumare, ed il fumo è così palesemente un’aggressione in sé stesso qualunque veleno trasporti, che persino un bambino evita istintivamente il soffocamento, e protesta contro l’assurdo degli adulti che fanno l’esatto contrario. Sicuro, sia uomini che donne, tanto i giovani quanto gli adulti, dall’alto del loro “saperla più lunga” guardano dall’alto in basso il bambinetto che gli dice “piantala!” Così come si semina ciò che si raccoglie, e così come si accusano gli altri dei misfatti propri, così il fumatore o la fumatrice riservano a chi li stigmatizza quello sguardo di compatimento che sono loro a meritare. Solitamente, mentre fanno finta di ascoltare, hanno anche l’impudenza di continuare proprio con quella stessa assunzione, imperterriti, svergognati, e quasi automaticamente come fossero ipnotizzati, cosa che potrebbe proprio essere. E di sicuro, una persona ipnotizzata dalla dipendenza è l’ultima che possa sapere che cosa significa essere dilaniati dal dolore di vedere una persona cara trasformata in un simile mostro ipnotizzato che ti si rivolta contro per proteggere l’orrore come fosse nulla.