Da orafi a banchieri, dal denaro alla valuta, 9

Di nuovo, qualcosa di molto preciso qui: fino a questo stadio, le banche dovevano competere fra loro e sostenere i loro Pagherò con valore reale proprio come chiunque altro. Più in seguito e progressivamente, lo sviluppo dell’attività bancaria prese la forma del concepimento e della richiesta di statuti per l’attività bancaria – magari per proteggere i banchieri dalle loro vittime, piuttosto che il contrario.

Infatti, è interessante considerare a questo punto come, sebbene sia vero che l’idea precede l’intenzione, a volte in qualche modo sia l’inverso, e sono le idee – idee meno nobili – a scaturire dalle intenzioni – intenzioni meno nobili –. Come qualsiasi altra cosa, statuti e corporazioni possono venire usati a fini onesti o disonesti: per assicurare la qualità del prodotto consegnato dai membri, ma anche per evitare di avere troppi concorrenti a prendere parte al cartello. Una questione d’intenzione, di scopo base. E man mano che i farabutti si rendono conto che il denaro fiat è una gallina dalle uova d’oro, spuntano molte intenzioni di metterci le mani sopra. Ammesso e non concesso che ci dovesse essere denaro ambiguo o denaro esplicitamente fiat, a chi allora spetterebbe lucrarci? A noi tutti è l’unica scelta onesta: il proprietario del suo potere d’acquisto nel momento in cui esso nasce dovrebbe essere il produttore del prodotto reale, idealmente, oppure tutti i cittadini, o almeno il governo, per loro conto – qualcosa che quando applicato fa avere un boom all’economia, fra l’altro. Invece, cosa questa abbastanza curiosa, sorgono teorie a sostegno dell’idea che l’emissione della moneta fiat dovrebbe non solo venire concessa a, ma addirittura espropriata da entità private. Idee il cui dispiegarsi, di nuovo abbastanza curiosamente, finisce per relegare dietro le quinte proprio il fatto basilare di chi sia il proprietario di quel potere d’acquisto quando esso nasce.
Che genere di intenzione potrebbe esserci dietro idee del genere, se non quella di mettere le mani su quel potere d’acquisto – chiamato signoraggio, a proposito? Prima ancora di domandarci come, domandiamoci chi: prima di preoccuparci dei modi in cui tali idee possano diffondersi dove conta nella società e nella cultura, faremmo meglio a preoccuparci di quale forza esista dietro quelle idee che le mette in grado di penetrare nella società e nella cultura, e raggiungere l’accettabilità e l’accettazione sociali.