Soppressione

Le cose non accadono spontaneamente, e la causa è l’intenzione, è stato detto. Se le cose accadono, è perché ci sono persone che hanno l’intenzione che accadano – e questo è il nucleo al quale ora puntiamo dritti.

È stato detto anche che se stessimo avendo a che fare con le leggi della probabilità o con mera incompetenza, statisticamente metà degli errori dovrebbero essere a nostro favore. Senz’altro sia la direzione che la velocità del movimento di qualcosa sono il diretto risultato della composizione delle forze applicate ad esso; dal momento che il risultato della composizione delle forze prodotte dalla casualità e dall’inettitudine è statisticamente zero, se tutte le forze applicate alla società fossero benintenzionate o casuali o inette, dunque – in assenza di forze malintenzionate – le cose non potrebbero che andare bene. Più o meno bene, ma in ogni caso bene. Quindi, per una legge tanto stringente quanto le leggi della fisica, la verità nuda e cruda che le cose peggiorano dimostra l’esistenza di forze malintenzionate applicate alla società, e la velocità del deterioramento rivela l’equilibrio fra le forze applicate benintenzionate e malintenzionate – di nuovo, quest’ultimo è il nucleo al quale ora puntiamo dritti.

Quel nucleo è un tipo di persona e la sua intenzione fondamentale. È stata etichettata con l’uno o l’altro di questi termini: soppressiva, antisociale, luciferina, sociopatica, priva di coscienza, senza rimorso, spietata, personalità tossica, narcisista, manipolatrice, o lo stato come psicopatia, assenza di senso di colpa, manie sans délire, inferiorità psicopatica, insania morale, imbecillità morale – limitandoci solo a tempi relativamente recenti, in quanto sembra che la questione in un modo o nell’altro sia stata rilevata sempre, nel corso della storia.