Soppressione, 11

E diventa comprensibile anche perché un soppressivo sia fissato su cose quali mantenere gli altri giù, piccoli, deboli, dipendenti, ignoranti, incapaci di protendersi, e sotto un controllo inutile, ossessivo, assurdo, spasmodico, spietato – in altre parole, soppressivo –: ogni secondo, ognuno di loro potrebbe attaccarlo.

Ogniqualvolta siamo così stupidi da iniziare a scavarci la fossa accettando consigli soppressivi su come condurre le nostre vite e società, vediamo il mondo iniziare a scivolare verso 1984. Ci ritroviamo inconsapevolmente esiliati dalla nostra umanità nell'homo homini lupus, dove l'aiuto è tradimento, il nostro prossimo è un nemico, e le linee di comunicazione sono usurpate da distrazione, inganno e sorveglianza. Ci ritroviamo educati furtivamente a dare tutto questo per scontato come il modo in cui stanno le cose. E non è così che stanno le cose; questa è una montatura.
E non c’è limite alla quantità di oppressione ed asfissia tramite controllo patologico che può accumularsi. E così, ben prima anche solo di accorgercene, ci ritroviamo in un inferno dove le regole sono un campo minato sconfinato invece di un rifugio essenziale, dove ci sono più scartoffie da compilare che tempo per vivere, più multe che scuole, più limiti di velocità che strade, più posti di blocco che prati, più sorveglianza di quanta mai nessuno si approfitterà, più gabbie che libertà, e più carcerieri che reclusi.
Che genere di persona, di punto di vista, di stato mentale può condurci lì? Questo risultato finale prova conclusivamente la follia del soppressivo, ma ahimè la storia ha ripetutamente provato anche che la sua follia non gli ha impedito di accadere.

Ed al fondo di quest’inferno, comprensibile diviene anche quello che forse è passato inosservato in questa citazione nel sorvolo iniziale: “La personalità sociale vuole sopravvivere e vuole che gli altri sopravvivano, invece la personalità antisociale vuole veramente e nascostamente che gli altri soccombano.” Hai notato? La sopravvivenza personale non è nemmeno presa in considerazione dal soppressivo. A questo punto paradossale questa condizione può giungere: tale è il terrore che così assoluto è lo sforzo di far soccombere chiunque altro, che se questo comporta che il soppressivo stesso soccomba, ebbene così sia.