Soppressione, 16

Difesa preventiva: indulgere in quel che in latino si chiama “excusatio non petita”, giustificazioni non richieste, ed in asserzioni spontanee delle proprie virtù non richieste dalle effettive circostanze, magari nel contempo facendo mostra di un grado di empatia che istintivamente senti un filo stonato, per ingannare gli altri sinchè il tessuto non inizia a sfilacciarsi sui bordi, come quando ha a che fare non visto con gente qualunque o quando passa nella fase due del bombardamento amoroso, e traspare il mostro sottostante. È vero che, quando si tratta di sentire “istintivamente”, abbiamo il problema di discernere se quello che sentiamo è lì di fronte a noi o seppellito dentro di noi, ma questo probabilmente è un caso in cui possiamo fidarci del nostro “istinto”. Tanto più che, dopotutto, dalle loro azioni li conoscerai; non dalle loro parole.
Triangolazione: usare terze persone per tiri di sponda, magari inaspettati e senza consenso, quali il manipolarle perché diano ragione ai loro abusi e torto alle reazioni della vittima, per civettare con loro per minare la sicurezza della vittima, per rafforzare il loro ascendente sulla vittima, senza contare che sia le terze persone che il loro sostegno potrebbero benissimo essere, in tutto od in parte, inesistenti.
Risucchiare e mettere i limiti alla prova: prima risucchiare con l’eccessiva sdolcinatezza fasulla, e contrizione fasulla quando ripetono il ciclo, e poi saggiare i limiti e spingersi oltre nell’abusare delle loro vittime, in un ciclo che peggiora ogni volta che ha l’occasione di ripetersi.
Frecciatine aggressive spacciate per battute: proferire cose terribili spacciandole per “scherzi”, in modo da ferire e cavarsela, e restare “innocenti” mentre accusano la vittima di “mancanza di senso dell’umorismo”, anche se sorrisetti e luccichii negli occhi tradiscono il loro piacere sadico.
Sarcasmo condiscendente e tono paternalistico: guardare le loro vittime dall’alto in basso, trattarle da bambini e simili, in particolare quando osano esprimersi, facendolo costantemente allo scopo ultimo di ridurli all’autocensura.