I nostri compiti ed abilità più elevati

Solitamente gli artisti vedono più lontano, e potresti avere notato un elemento ricorrente in ciò che vedono: il denominatore comune dei futuri possibili che prospettano è che sono distopici. La distopia è definita come l’opposto dell’utopia: laddove l’utopia è un sogno – l’estremo stato positivo delle cose –, la distopia è un incubo – l’estremo stato negativo delle cose –. Ti chiedi mai perché? Avvertire che qualcosa non va è comune; avvertire che quel che non va è una lacuna, che manca qualcosa di decisamente basilare, è meno ovvio. Gli artisti avvertono che manca qualcosa che può decidere le sorti di tutti noi.

È stato detto che, di tutti i nostri compiti ed abilità, il distinguere ed individuare le personalità sociali ed antisociali, e mantenere le sociali al sicuro da indebite restrizioni mentre poniamo all'antisociale restrizioni che gli impediscano di sopprimere, ha l'importanza più elevata, in quanto in mancanza di quello la civiltà non sarà più qui a fare da supporto a nulla. Il futuro distopico prospettato da artisti preveggenti, ed il nostro dirigerci velocemente proprio lì, ne sono le prove concrete. Questo allora è il nostro punto di fortuna o rovina basilare, ed il nostro conseguente primo compito in quanto persone è pagare il prezzo della libertà ed essere costantemente vigili precisamente su quello, ed essere costantemente disposti a contrattaccare e sradicarla. Se la fonte potenziale di guai è il fattore chiave nel trasmettere la soppressione, allora parte di questo punto e compito basilari è pagare il prezzo della libertà anche per questo, ed essere costantemente vigili sul fatto che chiunque, e noi stessi in primo luogo, divenga o sia una fonte potenziale di guai, di qualsiasi tipo, “vincente”, “perdente” o altro, ed essere costantemente disposti a contrattaccare, tirare fuori la persona da quella condizione e sradicarla.