Il ciclo di vita del sostituto e del suo potere d’acquisto, 9

Nascosti sinchè lo stato delle cose economico e legale sarà tale che non avranno nemmeno più bisogno di nascondersi dietro i governi. Quando l’emettitore è una banca commerciale – unico beneficiario fra tutti i cittadini ed aziende private dell’incredibile privilegio che andrebbe chiamato con il suo nome, o “sovranità monetaria” o “contraffazione”, invece di minimizzarlo come “riserva frazionaria” – l’idea è che quel denaro, creato dal nulla e prestato a fronte della restituzione di capitale reale più interessi reali, una volta restituito venga semplicemente eliminato: nato dal nulla, ritorna nel nulla, tieni il resto e basta. Cenere alla cenere, interessi ai banchieri; polvere alla polvere, pignoramenti ai banchieri, e questo è tutto: la messa è finita, andiamo in pace. Come dice il vecchio detto napoletano: “Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, scurdammoce ‘o passato.” Per quanto già questo sia criminale, c’è persino di più in proposito; infatti, il punto è: come fai a sapere che quel denaro abbia effettivamente cessato di esistere? Un punto così sostanziale che ha persino un nome: reflusso bancario. (Un termine ispirato: il reflusso può capitare quando ci si ingozza troppo.) Infatti, esso significa che il denaro – qualunque altro profitto a parte – una volta ritornato nelle mani del suo emettitore, semplicemente NON cessa affatto di esistere, e ciò indefinitamente. E se la moneta fiat a debito non trapassa mai, il suo potere d’acquisto non cessa mai di esistere con tutto ciò che questo implica: se essa rimane in mani diverse da quelle dell’emettitore, essa continuerà a maturare interessi per l’emettitore; ma anche se rimane nelle mani dell’emettitore non dorme e non è affatto innocua, perché l’emettitore finirà per usarla in un modo o nell’altro… per acquisire tutti noi.

Questi tre esempi illustrano anche i tre tipi di relazione fra il potere d’acquisto del mezzo di scambio/pagamento ed il potere d’acquisto del prodotto: Nel caso del certificato di proprietà, il potere d’acquisto del mezzo di scambio esiste e circola invece di quello del prodotto, trattenuto fuori circolazione a sua garanzia; dal momento che non viene creato alcun potere d’acquisto supplementare dal nulla, il problema di a chi esso spetti non si pone.