Crimine contro l’Umanità: riserva frazionaria, ovvero contraffazione legalizzata, 13

“Dove sono i miei soldi?” Temo siano dove si trova tutto ciò che non esiste: da nessuna parte. Perché la moneta scritturale è falsificata così completamente che non esiste nemmeno in primo luogo. Oh, beh, sì, in realtà una parte di essa effettivamente esiste – purchè continuiamo a considerarla denaro reale, invece di indagare su di essa e mettere in discussione anche quella –: è quell’iniziale frazione “esistente” che ha dato inizio alla giostra della riserva frazionaria. Se mai ti interessasse calcolare le sue quote che ciascuno di voi riceverebbe, come ripartizione dell’esistente a parziale risarcimento della “scomparsa” del dovuto che non è mai esistito in primo luogo, basta portare a termine la precedente esemplificazione della riserva frazionaria, quella di quando ti girava la testa. Consulti la definizione di “in bancarotta”, e dice qualcosa del tipo “insolvente, nel senso di incapace di far fronte ai propri obblighi”. Dal momento che tu ed i tuoi amici avete in mano un mucchio di estratti conto in cui la banca dichiara: “Io ti devo questo denaro”, che la banca è in possesso solo di una piccola frazione di quel denaro, e che non entrerà mai in possesso di quel denaro per l’ottima ragione che esso non esiste in primo luogo, questo stato di cose rientra decisamente nella definizione di “in bancarotta”: “insolvente, incapace di far fronte ai propri obblighi”.
Ma non hai ancora finito di assimilare questo, che d’un tratto ti senti preso in contropiede anche da un’ulteriore angolazione. Hai sempre dato per scontato che lo spirito della legge come inteso dal legislatore fosse che essere in bancarotta sia l’eccezione, non la regola; uno stato di cose terminale, non una condizione operativa ordinaria. Beata ignoranza, e beata innocenza… Questo stato di cose, in bancarotta per definizione, è al contrario proprio la condizione operativa normale e permanente della banca.
“Com’è possibile?” Sottoponendo te stesso ad un interrogatorio, ti domandi: “Quand’è stata l’ultima volta che hai visto i tuoi soldi?” “Beh, quando li ho depositati in banca, il primo deposito che ha fatto partire la giostra.” “E che cosa hai maneggiato da quel momento in poi, di fatto?” “Oh, beh, bonifici ed assegni, pagamenti online ed estratti conto.” “Contante?” “No.” “E allora com’è possibile? Andiamo, ce l’hai proprio davanti…”

Crimine contro l’Umanità: riserva frazionaria, ovvero contraffazione legalizzata