Scambio, onestà, etica, 3

Sfortunatamente, man mano che la disonestà degrada la persona, ciò prende anche la forma della miopia: è stato detto che il criminale è stupido, in realtà, e non è stato capace di escogitare un modo migliore del ricorrere al crimine. Ciò significa che più la persona è disonesta e degradata, e meno riesce a vedere questa sproporzione fra i propri guadagni disonesti e lo stato degradato del tutto, guadagni disonesti inclusi. Senz’altro, essendo stupido, miope, non riesce a vedere né concepire altro al di là dell’afferrare il bottino e al diavolo tutto il resto; e quando una persona del genere pensa, se mai lo fa, la filosofia che scaturisce da disonestà, degradazione ed irresponsabilità è mera giustificazione: Chi se ne importa, sarò morto da lungo tempo prima che gli effetti a lungo termine dei miei misfatti colpiscano. Il che, a proposito, rende tali persone più probabilmente dei potenziali sostenitori del materialismo che di qualsiasi forma di dualismo fra spirito e materia; se potessero scegliere, preferirebbero non correre alcun rischio che gli venga presentato il conto in alcun modo.

Si potrebbe dire che il confine fra economia e finanza sia questo: nell’economia quello che si guadagna è in cambio di un prodotto di valore paragonabile consegnato a qualcun altro; nella finanza quello che si specula è in cambio di una perdita di valore paragonabile, se non molto superiore, subita da qualcun altro. L’economia è fondata su produzione e consegna, la finanza è fondata su raggiro e furto. È la differenza fra intelligenza e furbizia, o fra onestà e disonestà.

Qualsiasi forma di speculazione è “scambio” criminale, e nient’altro. Si sfrutta o si provoca il fatto che valori relativi cambino nel tempo e nello spazio, e si intasca quello che perde qualcun altro, senza produrre né consegnare nulla in cambio. Qualsiasi speculazione è soppressiva, e sopprime la gente in svariati modi simultaneamente, che potrebbero non essere immediatamente evidenti: senz'altro c'è la pura e semplice rapina in sé stessa; ma dietro di essa c'è il danno supplementare per la gente onesta dovuto all’interferenza della speculazione nei flussi vitali di scambio fra la gente; e dietro quell'interferenza incombe la ricaduta dell'influenza diseducativa del diffondersi della speculazione, fuori scambio e disonestà come normali o persino positivi.