Crimine contro l’Umanità: mani in alto e dacci il portafoglio, 5

Il governo statunitense, per “restare in affari” con la Federal Reserve, vale a dire, per continuare a reggergli il gioco – ed il sacco – diede ad essa in garanzia I PROPRI CITTADINI. Tu. Dico, tu personalmente, in persona, in prima persona.
È stato riportato che ogni certificato di nascita o naturalizzazione in realtà non è tanto la registrazione della nascita fisica di un essere umano, quanto piuttosto un documento autoemesso del governo attestante la “nascita” della sua nuova “proprietà”: una persona giuridica la cui ragione sociale corrisponde al nome della persona reale. Questa “persona giuridica” è una sorta di “azienda”, e le tasse e la ricchezza che si prevede genererà nel corso della sua vita sono quelle garanzie “supplementari” date dallo Zio Sam alla Federal Reserve. I certificati di nascita sono una forma di titolo che paiono avere i requisiti di “ricevute di deposito” in base allo Uniform Commercial Code (Codice commerciale unificato, n.d.a.), la legge che regola i documenti e le transazioni commerciali, in quanto c’è una “ubicazione del deposito”, una data di emissione, un numero consecutivo, una “descrizione dei beni”, e la firma di un agente autorizzato del “magazzino”, ed in base alla definizione del dizionario una ricevuta di deposito può essere un titolo negoziabile, spesso usato come cauzione. Ed infatti viene riportato che viene usato così: quando uno stato registra una nascita presso il governo federale, quest’ultimo usa quella nascita per ottenere un prestito dalla Federal Reserve, e la Federal Reserve valuta ciascuna nascita fra i seicentocinquanta ed i settecentocinquanta mila dei suoi dollari. Lo fa sulla base della garanzia rappresentata dalle future rimesse fiscali della persona giuridica nel certificato di nascita, e sull’inevitabile assunto che il governo possa garantire alla Federal Reserve il lavoro e le rimesse fiscali di tutti i cittadini. Se non addirittura i loro beni e proprietà personali, se necessario…