Crimine contro l’Umanità: mani in alto e dacci il portafoglio, 2

Quando il denaro ha valore intrinseco, quel valore intrinseco appartiene al suo portatore: il possesso è proprietà.
Quando il denaro non ha valore intrinseco, ma esiste ancora fisicamente, l’accordo sulla sua proprietà, indipendemente dall’accordo sul suo valore, è grosso modo lo stesso di quello del denaro con valore intrinseco: il possesso è proprietà.
Le cose incominciano a cambiare con i depositi e la deriva della riserva frazionaria: una terza parte si interpone, arrogandosi e monopolizzando il ruolo di garante – ma sarebbe meglio chiamarlo il ruolo di detentore monopolista delle sacre scritture: quando affidi il tuo denaro fisico rinunci al suo possesso, quindi che cosa ricevi in cambio ad attestare che quel denaro non più in tuo possesso è nondimeno di tua proprietà? Qualche forma di certificato che lo attesta. Certificato etimologicamente significa reso certo, e questo implica una dichiarazione fatta da qualcuno e riconosciuta dagli altri. Adesso hai una terza parte che si interpone, accettata come autorevole nell’attestare la tua proprietà.

Esiste il concetto di registro pubblico: la proprietà di certe cose come auto e case è certificata da una registrazione in esso in tal senso, piuttosto che dal solo possesso. La combinazione di questa funzione dell’attestazione della proprietà con altre funzioni complementari quali le forze dell’ordine dovrebbe venire affidata e svolta da un ente pubblico al servizio dei cittadini.

Vedremo più avanti come questo “dovrebbe” non dev’essere dato per scontato. Per il momento, consideriamo la possibilità che non sia più così in termini astratti. Potrebbe suonare più accademico che reale ora, ma conviene menzionarlo qui per ragioni di completezza dal momento che uno degli ovvi strumenti dei manipolatori monetari è controllare le funzioni pubbliche; quanto al suo stato di avanzamento ed alla sua piena portata, li vedremo più avanti.