Crimine contro l’Umanità: il conto, 4

A proposito, vale le pena ripeterlo ancora una volta, questo evidenzia anche quantitativamente le due ragioni per cui i banchieri ed i loro camerieri combattono una guerra contro il contante. Una è quantitativa in termini fraudolenti: le transazioni in contanti impediscono ai banchieri di sfruttare la frode della riserva frazionaria in pieno; meno contante in giro, più potenziale della riserva frazionaria scatenato; cento percento di transazioni in contanti, zero percento di potenziale della riserva frazionaria scatenato; zero percento di transazioni in contanti, cento percento di potenziale della riserva frazionaria scatenato. L’altra è quantitativa in termini totalitari veri e propri: conseguire il controllo monopolistico su tutte le transazioni, con tutto ciò a cui questo spiana la strada, man mano che i banchieri rafforzano la loro presa sulla legge, verso un pieno potere arbitrario ed irresponsabile sul denaro e sulle transazioni di chiunque. E noi sappiamo che cosa significa tutto questo, no?

Quindi, quant’è il conto?

Secondo Giacinto Auriti e Marco Saba, l'importo del potere d'acquisto rubato dai banchieri ai cittadini è pari al totale del debito pubblico moltiplicato per l'inverso del requisito di riserva frazionaria. Supponendo dunque che l'attuale requisito di riserva frazionaria sia il due percento, secondo questo calcolo, l'importo corrente del debito pubblico moltiplicato per cento e diviso per due è l'importo del potere d'acquisto rubato a tutti i cittadini; dividendolo per il numero di cittadini, si ottiene quello rubato a ciascun cittadino individualmente.

Vale la pena sottolineare che quest'importo è quantificato in termini di unità monetarie e che, considerando gli effetti delle manipolazioni monetarie sui vari aspetti della produzione, della sopravvivenza, della civiltà e del benessere, o della loro assenza, sicuramente sarebbe illuminante, e sarebbe il caso di quantificarlo, anche in altri termini concreti di vita o di morte quali raccolti, pace e prosperità oppure carestie, guerre e rovina.