Crimine contro l’Umanità: forme di signoraggio, 8

Ok, basta divertirci; adesso parliamo seriamente. Dato che il legalese è solitamente architettato per consentire al subdolo di fottere l’onesto, mettiamo da parte il legalese ed andiamo al nocciolo in parole semplici. La domanda: “Qual è il nocciolo del signoraggio?” si può riformulare come: “Qual è il denominatore comune funzionale, utile, delle sue varie definizioni e forme?” E la risposta è: “Il denominatore comune, il nocciolo del signoraggio è il profitto derivante dalla facoltà di creare potere d’acquisto dal nulla; ossia, quello stesso potere d’acquisto derivante dalla facoltà di crearlo dal nulla.” Se vogliamo una parola chiave efficace sulle nostre bandiere, le fondamenta migliori sono una definizione di essa vera, esauriente, chiara, pratica e condivisa. In altre parole, quindi, in termini di definizione, possiamo chiamare signoraggio la facoltà, l’azione, il risultato: la facoltà di creare potere d’acquisto dal nulla, l’atto di creare potere d’acquisto dal nulla, il potere d’acquisto creato dal nulla. Tutte sfaccettature dello stesso crimine contro l’umanità.

Una volta che il nocciolo ci è chiaro, siamo immuni alle cortine fumogene ed alla propaganda tendenziosa e possiamo guardare con i nostri occhi. Ed ha senso suddividere la scena per ulteriore comprensione, ed anche suddivisioni precedenti potrebbero apparire più chiare di prima. In conformità ai nostri scopi pratici, considererò una suddivisione nei tipi semplici ed a grandi linee seguenti.

Il signoraggio primario, o monetario, è quello basato sul denaro fisico.
Il signoraggio secondario, o scritturale, è quello basato su qualunque forma di denaro intangibile, di quasi−denaro sfruttato di fatto come denaro a dispetto del fatto che non esiste.
Il signoraggio terziario, o finanziario, è quello basato sui titoli negoziabili, sul non−denaro sfruttato di fatto come denaro a dispetto del fatto che denaro non è. Ti vorrei offrire la mia personale bozza di definizione, che è: potere d’acquisto creato dal nulla in qualsiasi forma, fisica o dematerializzata, che non si preoccupa nemmeno più di fingere di essere denaro portandone il nome.
Si potrebbe dire che la differenza fra secondario e terziario è che, mentre in ambo i casi dei pagherò vengono scambiati come fossero denaro, un pagherò secondario pretende di essere denaro esso stesso, mentre un pagherò terziario no, e promette invece dei pagherò secondari: solo un passaggo supplementare.
Il signoraggio quaternario, o internazionale, è quello basato su differenze nella domanda ed offerta della stessa moneta in circostanze diverse, sull’indurre in qualcuno da qualche parte una richiesta artificialmente gonfiata di quella moneta.

Diciamo subito che, dovesse mai esserci qualunque ambiguità nell’ambito di queste suddivisioni o i confini fra di esse dovessero mai essere evanescenti, questo è causato dall’ambiguità nella definizione stessa di denaro, anzi di valuta a corso legale: che cosa il governo esige ed impone come estinzione del debito. Come ho detto, questo non sorprende affatto; è intenzionale ed è tanto ambiguo ed evanescente quanto le risposte ufficiali alla domanda: “Ma allora, che cosa è denaro e che cosa non è denaro?” Il suo significato, il suo scopo è come sempre lo sciacallaggio del potere d’acquisto dal nulla, in questo caso derivante dalla facoltà di spacciare come denaro quello che denaro non è. Anche questa facoltà è creazione di potere d’acquisto dal nulla e quindi signoraggio, rientra in queste suddivisioni, e queste suddivisioni servono ad evidenziare anche questo.

Dato che tutti i salmi finiscono in gloria, etimologicamente la parola “signoraggio” significa “profitto del signore che emette la moneta”, il che fa rima con la “proprietà della moneta al momento della sua emissione” trattata prima. Nella misura in cui i costi sopportati dall’emettitore per il valore intrinseco della moneta si avvicinano a zero, in quella misura è una rima baciata.