Crimine contro l’Umanità: moneta a debito, 4

Il tuo creditore ha un’idea differente, meno schietta. Ti dice: “Ricordi come l’interesse sia calcolato su ciascuna unità di prestito per ciascuna unità di tempo? Bene, adesso mi devi undici quattrini, perciò l’interesse per la prossima unità di tempo sarà calcolato su undici quattrini, non su dieci.”
Poi supponi che trascorra la seconda unità di tempo, e tu adesso devi rimborsare un prestito di undici quattrini più interesse del dieci percento, un quattrino ed un decimo, per questa seconda unità di tempo. Non lo rimborsi ancora; ora devi dodici quattrini virgola uno. Il creditore ti dice: “L’interesse per la prossima unità di tempo sarà calcolato su quei dodici quattrini virgola uno.” Passa la terza unità di tempo, e adesso devi rimborsare un prestito di dodici quattrini virgola uno più interesse del dieci percento, un quattrino virgola ventuno, per questa terza unità di tempo.
Adesso diamo un’occhiata più approfondita alla trappola per topi. In precedenza ho ipotizzato che tu non avessi pagato a ciascuna unità di tempo solo per esporre più chiaramente il meccanismo base; adesso invece ipotizziamo tu abbia pagato regolarmente. E così replichi al creditore: “Ma non sono in arretrato! I patti erano di rimborsare il prestito con un pagamento ad ogni unità di tempo.” Creditore: “Oh, è solo la frequenza di composizione della capitalizzazione. Hai capito?” Tu: “Ancora meno di prima.” Creditore: “Benissimo! Stai sicuro che è tutto per il tuo bene!”
Ecco il quarto trucco – la gara truccata fra credito e debito – all’opera: separare ed anticipare surrettiziamente il momento in cui un debito è dovuto rispetto al momento in cui viene rimborsato, e poi massimizzare e sfruttare questa separazione il più possibile. Il principio dell’addebitare una penale per il ritardato pagamento viene dolosamente ed ingannevolmente esteso al ritardato pagamento artificiale, surrettizio, indotto: non è il debitore che inciampa, è il creditore che spinge il debitore; ed il debitore neppure se ne accorge. Arrivi a scoprire che ci sono due diverse unità di tempo in uso, e mentre tu paghi una rata ad ogni unità di tempo della prima come concordato, quella stessa rata va in scadenza ad ogni unità di tempo della seconda, e non c’è bisogno di dire che la seconda si verifica molto prima della prima. Perciò, dal momento in cui la rata scade al momento in cui la paghi come concordato, sei un ignaro inadempiente – o, quantomeno, così è come ti viene messo in conto. Più grande l’intervallo di tempo fra le due unità di tempo, più ti viene messo in conto come inadempiente. E va anche ad incrementare il capitale, non l’interesse.