Debito, credito, interesse, 3

Ed infine dal debito/credito proviene anche il rischio: la possibilità che le cose vadano male ed il debitore non possa restituire il prestito o addirittura lo rubi. Che dire quindi dell’etica delle leggi fallimentari? Da una parte, il fallito deve rendere conto dei suoi errori, e la comunità vorrebbe proteggersi dal rischio di recidiva. Ma d’altra parte conseguenze troppo pesanti e permanenti dopo un fallimento priverebbero la comunità del potenziale di successo rimasto nel fallito. I tentativi sono una forma di investimento, e molti grandi passi avanti hanno richiesto molti tentativi e persistenza. Che dire dell’etica del privilegio della responsabilità limitata concesso alle persone giuridiche, che può costituire un’infrazione all’uguaglianza di diritti rispetto alla sua negazione alle persone fisiche? Da un lato, la responsabilità limitata è un incentivo a condurre una persona giuridica meno scrupolosamente di una persona fisica, un abuso da cui la comunità vorrebbe proteggersi; ma d’altra parte, una messa al bando troppo assoluta di questa forma di scaricamento su terzi di una quota del rischio d’impresa priverebbe la comunità del potenziale di resa del successo d’impresa. Anche il discutibile privilegio della responsabilità limitata è una forma di investimento: la scommessa che c’è più gente etica che gente disonesta. Quindi, in sostanza anche nel rischio inerente il debito/credito il punto è valutare il maggior beneficio per tutti: siccome l'iniziativa dei singoli rappresenta per la comunità un investimento nel potenziale che la fa progredire, quest'ultima si assume una quota del relativo rischio d'impresa; è solo questione di onestà e giuste proporzioni.