Crimine contro l’Umanità: corso “legale”, ovvero il monetopolio della manipolazione monetaria, 4

Concettualmente, ti è dovuto qualcosa, ricevi qualcos’altro, e sei costretto ad accettare quel qualcos’altro invece del qualcosa che ti è effettivamente dovuto. Per i nostri scopi qui le due parti di un contratto concordano liberamente; se l’accordo non è libero questa è materia per un’altra sfera di giustizia al di fuori della sfera monetaria. Se la parte che subisce l’inadempienza del contratto è soddisfatta nei termini liberamente concordati del contratto stesso, questo è senz’altro più vicino alla giustizia che il soddisfarla con la forza negli arbitrari termini estranei di un corso legale imposto da una terza parte. Concretamente, ti sono dovute delle patate, ed anche se il contratto prevede carote in mancanza di patate, sei costretto ad accontentarti di un pezzo di carta ed a chiudere il becco.
Tra l’altro, questo è anche un altro modo di premiare il demerito della parte inadempiente invece del merito della parte lesa.

Le varie caratteristiche del denaro trattate sopra contribuiscono tutte a farci dare il corso legale per scontato. Come conseguenza, non solo ci abituiamo ad usare la valuta a corso legale come unica unità di misura in accordi e contratti, ma anche a concordare con l’idea che le obbligazioni adempiute in valuta legale siano adempiute. Tutto questo non fa che fare il gioco del detentore della sovranità monetaria che emette denaro fiat dal nulla, sia esso un governo o i banchieri della riserva frazionaria, quei consegnatari travestiti da debitori, non solo legittimando la loro pratica fraudolenta dello spacciare promesse come consegne, ma anche facendole scudo con la forza della legge.

Ma c’è anche un altro lato: la valuta a corso legale non entra nei nostri accordi meramente come unità di conto, ma in realtà come una terza parte spuria imposta ed arbitraria che si insinua, si immischia nella libera relazione fra le parti contraenti, pronta a servire da cavallo di Troia. Non c’è bisogno di dire, infatti, come il potere il quale decreti che qualcosa è valuta a corso legale decreti anche simultaneamente che le obbligazioni in suo favore meglio note come tasse debbano essere adempiute in quella stessa valuta a corso legale.