Beni, denaro e potere d’acquisto: di chi è il denaro?, 2

Quindi se quei quattrini sono gravati di un interesse, essi non sono tuoi: ti sono stati dati in prestito. Dov’è dunque “la proprietà della moneta”? È di quelli che lo prestano: le banche; le banche centrali, come pure le altre banche. Non entreremo nei dettagli ora, qui il punto è che se possono cederlo in cambio di potere d’acquisto esso è di loro proprietà, ed ancora di più se possono in seguito far pagare un interesse e richiederlo indietro, esso continua ad essere di loro proprietà, non tuo.

Tu ed i tuoi simili siete come le parti del corpo, per scambiare i vostri prodotti e potere d’acquisto per sopravvivere avete bisogno della circolazione del sangue; e vi ritrovate a prendere quel sangue in prestito da qualcuno che fa pagare un interesse succhiasangue per esso e può richiederlo indietro a volontà, lasciandovi senza sangue.

Abbiamo detto che fondamentalmente il potere d’acquisto è produzione riconosciuta: tu produci un prodotto, il prodotto viene riconosciuto come di valore, e così il prodotto riconosciuto è potere d’acquisto. Il suo potere d’acquisto nasce dopo essere stato prodotto, quando viene riconosciuto come di valore. Vale la pena di notare come questo abbia luogo persino prima che sia accettato in scambio per la prima volta, perché la ragione per cui viene accettato in scambio è ovviamente che viene riconosciuto come di valore. Il prodotto che hai appena prodotto è tuo, quindi lo dai in scambio, e dunque il suo potere d’acquisto è tuo. Il potere d’acquisto si guadagna con la produzione.

Nel produrre qualcosa si affrontano certi costi e lavoro, quindi c’è un certo rapporto fra la loro quantità ed il potere d’acquisto risultante prodotto. Inoltre, la domanda e l’offerta possono avere un’influenza, nel senso che se il prodotto è scarso e necessario il suo potere d’acquisto sale, o viceversa. Questo rapporto è una questione di etica e scambio: si dà una quantità corretta in scambio per ciò che si riceve, o si sta rubando potere d’acquisto?