Sovranità monetaria, il potere ultimo, 3

Questo ha decisamente tutto l’aspetto di un’omertà: non puoi affrontare l’argomento dei fiumi e degli acquedotti, tenerti ostinatamente alla larga dalla fonte stessa dell’acqua, e dirti onesto. E noi ora sappiamo come questa omissione sia tutto tranne che accidentale. Anche perché nel frattempo le leggi scritte da qualche summenzionato ministro ci insegnano che ci sono tre e solo tre poteri di base, e questo è tutto: questi sono i fondamenti e non c’è nulla di più fondamentale di questi. Un’omertà su quali siano le risorse, fornite da chi, dove e come, con cui questi poteri possano mai funzionare e venire esercitati in primo luogo. E noi ora sappiamo chi e come lucrerà da questo stato di cose.

E quanto al nascondere, troviamo una fitta foresta a regolamentare – o non piuttosto a coprire? – come il denaro appena creato venga scambiato e raggiunga i debitori principali, i governi. Diciamo, perché la banca “centrale” privata non crea direttamente i quattrini dal nulla e li presta al governo al valore nominale in cambio dei titoli ed obbligazioni del governo, e basta? Perché si prende il disturbo di rifiutare quei quattrini appena creati a quello che rimane il suo principale destinatario finale, il governo, e di prestarli invece a condizioni privilegiate alle banche commerciali, e queste a loro volta li moltiplicano magicamente creando ulteriori quattrini dal nulla dietro la foglia di fico della riserva frazionaria, ma prendendosi il disturbo di avere qualcuno a cui prestarli (di nuovo, il governo per la maggior parte) perché sia loro consentito di crearli? Che cosa ci dice tutto questo, alla luce del vecchio detto latino cui prodest, a chi giova? I profitti delle banche commerciali, in termini di potere d’acquisto rubato, sono esponenzialmente superiori a quelli della banca centrale; ma allora chi è proprietario di chi, e chi è il proprietario dei proprietari di tutto questo? Questo è il dilemma.

Ma per il momento torniamo alla domanda retorica: perché prendersi il disturbo di occultare? Come uno spacciatore appostato davanti ad una scuola che finga di non spacciare veleno ai ragazzi, perché l’omertà di nascondere il sancta sanctorum dove il re è nudo e dove noi tutti riceviamo una pietra al collo per la colpa di regalare il nostro potere d’acquisto più la trappola del debito infinito a quei re nudi in cambio di un nulla assoluto?