Lo stadio di cancrena del parassitismo economico

Paradossalmente come al solito, il parallelismo dell’economia con la fisica e la fisiologia, e della soppressione economica con la fisiologia patologica, è una scoperta tanto eccezionale quanto il suo oggetto è lì in piena vista e ci guarda dritti in faccia. Nonostante gli antichi per primi descrivessero la società come un organismo vivente, e sia il cosa studiare che il come studiarlo siano sempre stati a portata di mano, per mettere tutto assieme e vederlo emergere dalla nebbia c’è voluto un colpo di genio.

Questo avanzamento nella comprensione di ciò che sta succedendo è stato reso possibile dall’avanzamento sia negli strumenti che nei metodi di indagine. In breve, questi consistono nel sottoporre l’economia ad a) gli esperimenti computazionali, modellazione, simulazioni ed analisi empirica estensivi resi possibili da una potenza di calcolo non disponibile in passato, a b) la sinergia di economia, fisica, biologia ed in particolare parassitologia, che la studiano come un sistema energetico, come un ecosistema, e come un organismo ospite soggetto a parassitismo, ed a c) un approccio genuinamente scientifico e sufficientemente scevro di forzature arbitrarie.

La conclusione è che, così come la società è un organismo vivente ed i mezzi di credito, pagamento e scambio come il denaro sono il suo sangue, la manipolazione monetaria è come minimo parassitismo, ed intrinsecamente un cancro.
La conclusione è che i manipolatori monetari sono come minimo parassiti, ed intrinsecamente cellule cancerogene.
E la conclusione è che questo non è solo un modo di dire; tutt’altro. Che tutte le caratteristiche attinenti il parassitismo ed il cancro siano presenti nella manipolazione monetaria – e nei manipolatori monetari – non è che l’inizio.

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Lo “stadio di cancrena del capitalismo”, l’idea di associare il concetto di tumore al capitalismo si sta già diffondendo, ed a ragion veduta, come vedrai. Questo è un passo nella giusta direzione che bisogna prima impedire venga banalizzato, e poi, al contrario, affilare e potenziare ulteriormente. A questo proposito, alcune calibrature preliminari sono opportune.
Entrambi i termini “cancro” e “capitalismo” sono in qualche modo “carichi”, ed i sovraccarichi di tensione sono deleteri per l’accuratezza dei nostri strumenti diagnostici, quindi per prima cosa scarichiamo qualsiasi possibile tensione dalle linee.
Il termine “cancro” è carico emozionalmente perché la posta in gioco è la vita, il termine “capitalismo” è carico ideologicamente perché è stato usato faziosamente. Entrambi i termini qui vanno intesi alla lettera, nel loro senso stretto, oggettivo, tecnico, quasi meccanico, posto al di là di tutte queste cariche. Il cancro come l’ammutinamento ed il disallineamento dannoso o persino letale di alcune parti verso il tutto, il capitalismo come il lucrare maneggiando mezzi di credito, pagamento e scambio piuttosto che lavoro e produzione di fattori di sopravvivenza, ed il desueto ma preciso termine plutocrazia come il dominio per mezzo del potere che ne deriva.

In precedenza ho richiamato la tua attenzione su due denominatori comuni della vita: la missione di sopravvivere, e che la sopravvivenza viene conseguita tramite la produzione e lo scambio di fattori di sopravvivenza. Bene, riguardo al secondo, c’è un’eccezione alla regola: il parassita.
Il parassita vive in una condizione fuori scambio – prendere qualcosa senza dare niente in cambio – e quello è il suo comun denominatore, quello è ciò che definisce un parassita in ogni campo in cui il termine venga usato. Si potrebbe dire che raramente il senso figurato e quello letterale di una parola siano stati così vicini.

Ma quello a cui siamo di fronte, sia come singoli che come società, non è solo parassitismo globale. È cancro globale. La caratteristica comune è che si tratta sempre di un fardello soppressivo; la differenza sta nella pendenza superiore della curva di soppressione che ci conduce attraverso l’inferno ed alla morte.

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Possiamo considerare parassitismo e cancro come gradi diversi della stessa cosa; e possiamo considerare la differenza in termini della velocità e della prognosi del suo decorso. Ed anche in termini del suo obiettivo.
Ciò che parassiti e cellule cancerogene hanno in comune è che entrambi possono caricare sulle spalle dell’organismo ospite un qualunque grado di peso, dall’impercettibile all’insopportabile. Quantomeno all’inizio, in quanto le differenze saltano fuori poi durante il decorso della malattia.
Possiamo considerare che una certa percentuale di parassiti si accontenti di un peso impercettibile, e che una certa percentuale addirittura si preoccupi di non uccidere l’organismo ospite con un peso troppo insopportabile, quindi nel parassitismo una certa percentuale di organismi ospiti sopravvive più o meno indefinitamente in condizioni più o meno insopportabili, ed una certa percentuale di organismi ospiti viene uccisa piuttosto lentamente.
E poi possiamo considerare che il tasso di crescita incontrollato a livello cellulare del cancro è ben al di sopra del tasso di crescita del parassita a livello di riproduzione come organismi, e che grosso modo tutte le cellule cancerogene non si accontentano né si preoccupano, quindi nel cancro la velocità del decorso di solito è più veloce, e la prognosi è più che certamente letale.
Perché possiamo considerare il parassita e la cellula cancerogena come aventi anche obiettivi diversi: il parassita vuole sfruttare l’organismo ospite; la cellula cancerogena vuole ucciderlo. Possiamo chiamare questa una licenza poetica rispetto alla biopatologia in senso stretto, e certamente la nostra conoscenza della differenza fra un mero criminale ed un soppressivo ricade al di fuori di essa, proprio come il nostro campo di indagine.

Ok, e così c’è qualche sorta di parallelismo fra manipolazione monetaria, parassitismo, e cancro. E allora?
E allora ciascun punto, portato alla luce e collegato, ci aiuta a portarne alla luce e collegare molti altri, sinchè tutti assieme non rivelano, chiaro ed inconfondibile, lo schema logico che collega fatti apparentemente slegati, e gli scopi che servono dietro la loro apparente casualità e mancanza di senso.

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L’argomento della manipolazione monetaria come parassitismo e come cancro è stato trattato in dettaglio da diversi autori, dei quali vorrei menzionare Vladimir Z. Nuri, Fractional Reserve Banking as Economic Parasitism (L’attività bancaria a riserva frazionaria come parassitismo economico), e Michael L. Rothschild, Bionomics (Bioeconomia) – senza con questo sminuire in alcun modo il valore degli altri non menzionati –. E come sottolineato da Nuri, Rothschild ha indicato come «discernere il “giusto” dallo “sbagliato” in economia sia una questione di distinguere le relazioni mutualistiche da quelle parassitarie», e come «l’identificare i veri parassiti dell’economia e scrivere leggi che distruggano i loro uncini richieda una prospettiva bioeconomica», laddove egli chiama bioeconomia proprio quella prospettiva integrata che stiamo discutendo qui.

Ma alla luce di questo parallelismo e del punto di vista ampliato c’è persino molto di più in vista: l’economia è il nocciolo, ed intorno al nocciolo c’è la sua ricaduta. I punti che porteremo alla luce e collegheremo non si fermano al nocciolo; si diffonderanno ben oltre i suoi confini per delineare davanti ai nostri occhi il quadro generale.

Per prima cosa, tuttavia, adesso mettiamo la manipolazione monetaria sotto la lente del parassitologo e dell’oncologo.

Il parassitismo è la forma più insidiosa di schiavitù.
È stato detto che nessuno è più schiavo di coloro che credono falsamente di essere liberi, e senz’altro in precedenza ho evidenziato come il modo più facile di distruggerti sia pugnalarti alle spalle.
Abbiamo visto come le manipolazioni monetarie riducano la gente in schiavitù, e come lo facciano in maniera invisibile, ed è stato detto che ha senso definire la schiavitù invisibile come parassitismo umano.

I manipolatori monetari sono parassiti economici.
Attraverso la creazione di potere d’acquisto dal nulla nelle loro mani, i manipolatori monetari salassano potere d’acquisto dall’intera società, proprio come qualsiasi parassita salassa la linfa vitale dal proprio ospite; quindi tutti i manipolatori monetari, quali ad esempio i bankster della riserva frazionaria sono parassiti economici.

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Il parassita deve essere invisibile.
L’uso del termine parassita nell’ambito socioeconomico è comune, ma solitamente puntato al bersaglio sbagliato. Ad esempio, alcuni chiamano parassiti coloro che, per una ragione o per l’altra, non lavorano; ma indipendentemente dalla correttezza di questo giudizio, costoro sono in piena vista.
Da un lato, se un avversario si mostra apertamente, è perché ha una possibilità di prevalere in uno scontro aperto, mentre un parassita attacca segretamente perché in piena vista soccomberebbe. Infatti, è stato detto che se il popolo capisse il nostro sistema bancario e monetario ci sarebbe una rivoluzione prima di domattina, e che l’arma migliore contro il soppressivo è la luce implacabile della pura verità.
D’altro canto, il “parassita” manifesto rappresenta una minaccia che tuttavia non si avvicina neanche lontanamente a quella rappresentata dal vero parassita in quanto, mentre il primo si accontenta di un qualche sussidio, il secondo è impegnato a ridurre prima in schiavitù il suo ospite e poi ad ucciderlo. Che nel caso dei manipolatori monetari si dà il caso essere il mondo intero e tutti noi.
Quindi il vero parassita è invisibile per l’ottima ragione che deve eludere, ingannare od assumere il controllo di un antagonista progettato proprio allo scopo di scoprirlo e distruggerlo: il sistema immunitario dell’ospite. Ed i parassiti vanno appunto alla ricerca dell’invisibilità nascondendosi dal sistema immunitario, inducendolo a mancare di riconoscerli come parassiti, e persino prendendo il controllo del sistema immunitario stesso, e tramite esso dell’intero organismo ospite.
Se trovi questo impressionante nell’ambito della parassitologia, allora lo troverai molto più impressionante nell’ambito del quadro generale più avanti. Per prima cosa, è istruttivo riconsiderare ora in termini di parassitismo tutti i meccanismi della manipolazione monetaria che abbiamo analizzato a fondo in precedenza; per seconda, sarà altrettanto istruttivo, come pure impegnativo per la nostra capacità di affrontare, il considerare alla luce del parassitismo tutto il vasto orizzonte delle loro ricadute.

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Dato che il compito di un sistema immunitario è proteggere l’organismo dagli attacchi furtivi, qual è il sistema immunitario dell’organismo chiamato “società”? Per determinare cosa sia tale sistema immunitario, è utile determinare quale sia il suo esatto scopo; il che equivale a chiedere: come si distingue, esattamente, l’organismo da proteggere dal nemico da attaccare, quando l’organismo si chiama “società”? La risposta ci è stata data poco più indietro: “discernere il giusto dallo sbagliato in economia è una questione di distinguere le relazioni mutualistiche da quelle parassitarie”. La sopravvivenza è il risultato sia della produzione che dello scambio equo dei fattori di sopravvivenza. Quindi quali elementi nella società hanno questo esatto compito?
I media, e le comunità accademiche e della ricerca dovrebbero essere responsabili dell’ispezionare, scoprire e denunciare sia gli attacchi che le vulnerabilità, i legislatori dovrebbero essere responsabili di stabilire le regole per prevenirli e sconfiggerli, la magistratura e le forze dell’ordine dovrebbero essere responsabili dell’applicazione delle regole e di prevenirli e sconfiggerli effettivamente. Ed il singolo cittadino – tu – dovrebbe essere responsabile ultimo dell’assicurare che chiunque svolga il proprio compito.
Perciò, il sistema immunitario della società consiste nei media, nelle comunità accademiche e di ricerca, nei legislatori, nella magistratura, nelle forze dell’ordine, ed in te, il singolo cittadino, insieme con tutti i tuoi simili e la vostra disponibilità ad affrontare e ad allinearvi spalla a spalla in autodeterminazione. Questo è il sistema immunitario, quindi questo è il bersaglio dei parassiti. Questi sono i componenti del sistema immunitario della società, e quindi questi sono i bersagli dei manipolatori monetari: ciascuno di essi, uno per uno, nessuno escluso. La tua stessa volontà di essere libero, e di proteggere la tua libertà, comprese, ed anzi in cima alla lista dei bersagli..
Se il nostro sistema immunitario fosse infiltrato da parassiti, saremmo malati; se i parassiti attaccassero e mettessero a repentaglio elementi vitali chiave, saremmo gravemente malati, se non morti. Se osserviamo la società sulla scorta di quello che adesso sappiamo, possiamo stimare la gravità della malattia, e conseguentemente il grado di infiltrazione parassitaria da parte dei manipolatori monetari. Tratterò i dettagli dell’infiltrazione più avanti; qui basti dire che in considerazione di questo stato di cose, e del fatto che tu ed io siamo i responsabili ultimi, il significato del vecchio dilemma, “Chi controlla il controllore?”, assume un nuovo ordine di grandezza.

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Il parassita deve essere un’abile stratega.
Dato che il confronto fra parassita e sistema immunitario ha luogo sul piano dell’astuzia e dell’inganno e non della forza bruta, ne consegue la strategia come fattore chiave.
Inganno è un termine ampio, in quanto abbraccia tutti i tipi di strategia a disposizione del pasassita per nascondere la sua esistenza ed i suoi effetti dannosi.
La distrazione mira ad impedire alla vittima di scoprire l’esistenza del problema, deviandone l’attenzione verso qualcos’altro.
La diversione mira a deviare l’attenzione della vittima dal bersaglio giusto verso uno sbagliato, una volta che non le si sia potuto impedire di scoprire l’esistenza del problema.
L’adescamento consiste nell’attrarre la vittima in una trappola usando qualcosa di desiderabile come esca.
La rana bollita consiste nell’attaccare la vittima abbastanza lentamente ed impercettibilmente da far sì che si renda conto di essere attaccata, vittimizzata e distrutta il più tardi possibile, quando è già stata indebolita, vittimizzata e distrutta, sfruttata e ridotta in apatia il più possibile ed il più a lungo possibile.
Attaccare ad ondate consiste nell’attaccare la vittima in maniera discontinua, ad ondate periodiche e sequenziali, per confonderla, intontirla ed indebolirla, ed indurre e sfruttare le sue conseguenti reazioni ed oscillazioni malaccorte e quelle del suo sistema immunitario.
L’infiltrazione consiste nell’indurre con l’inganno la vittima ad accettare il parassita come parte di sé invece di riconoscerlo e respingerlo per quello che è.
E fra i capolavori del parassita possiamo citare l’ingannare, distrarre e sviare sino al punto di travestirsi da cura per la malattia che esso stesso crea ed ottenenere libertà d’azione illimitata su questa base fraudolenta a dispetto di ogni evidenza, come pure l’infiltrarsi sino al punto di prendere il controllo del sistema immunitario stesso e rivoltarlo contro la vittima.
Ora, traducendo i concetti in esempi di strategie di parassitismo economico…

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Sulla base di tutto ciò che abbiamo visto in precedenza, le banche centrali sono un esempio ed un caso cardine del travestirsi da cura e dell’ottenere così libertà d’azione illimitata. Le banche centrali come la foglia di fico sotto la quale viene messa in atto la manipolazione monetaria ed il suo immenso furto senza fine di potere d’acquisto, ed allo stesso tempo come il burattino spacciato come la cura per il cancro rappresentato e generato dai suoi stessi burattinai. E se poi ampliamo la nostra prospettiva ad includere quale strategia abbia portato in esistenza la banca centrale, non solo capiamo perché G. Edward Griffin ha rivelato tutto ciò come La creatura venuta da Jekyll Island, ma otteniamo anche una visione più approfondita di essa come strategia parassita e cancerogena. Fra i suoi punti, Griffin riporta esserci: Evitare di chiamarlo cartello, ed anche solo di chiamarla banca centrale. Farla sembrare un’agenzia governativa. Istituire sezioni regionali per creare l’apparenza del decentramento, non dominato dalle banche di Wall Street. Iniziare con una struttura conservatrice, comprendente principi bancari sani, sapendo che le disposizioni si possono venire modificate o rimosse silenziosamente negli anni a venire. Usare la rabbia causata dai recenti panichi e fallimenti di banche per creare la richiesta popolare di una riforma monetaria. Offrire il piano di Jekyll island come se fosse in risposta a quell’esigenza. Usare dei professori universitari per dare al piano l’apparenza dell’approvazione accademica. Dichiararsi contrari al piano per convincere il pubblico che Wall Street non lo vuole. Praticamente tutte le strategie qui sopra si possono vedere attuate in tali punti.
Sempre sulla base di tutto ciò che abbiamo visto in precedenza, il cosiddetto “ciclo economico” è un altro esempio e caso cardine, stavolta dell’attaccare ad ondate: ai moventi dei manipolatori monetari visti in precedenza possiamo adesso aggiungere quelli di indurre e sfruttare in qualità di parassiti cancerogeni le conseguenti reazioni ed oscillazioni malaccorte sia nella società che nel suo sistema immunitario. E senz’altro le “fluttuazioni” economiche, gli “alti e bassi” economici possono essere visti ed usati come indicatori indiscutibili, in quanto sintomi o conseguenze di attacco parassita, o addirittura risposte del sistema immunitario della società.

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En passant, l’argomento delle statistiche sbagliate merita qui una menzione particolare per due ragioni come minimo: la loro importanza, ed il loro essere il punto di convergenza di varie strategie del parassita. Gli indicatori sul tuo cruscotto sono lì per riportare lo stato delle cose sotto il tuo cofano e sotto il tuo sedile ben prima e ben meglio che lo faccia il fumo che esce da sotto. Quindi gli indicatori economici sono fra i bersagli preferiti dei parassiti economici. Vedremo più avanti come il determinare esattamente che cosa misurare, ed il calibrarne accuratamente la misurazione, per conoscere la condizione di un’area sia della massima importanza; qui è sufficiente dire che conquistare il controllo degli indicatori economici in modo da manometterli, o distorcendo quelli corretti o sostituendo quelli corretti con altri sbagliati, è dove molte strategie del parassita si incrociano e sovrappongono: arrivarci è questione di infiltrazione, manometterli è questione di inganno, distrazione, diversione, rana bollita…
Un altro esempio di strategie del parassita combinate ruota intorno alla capacità trasformista del parassita: per ingannare il sistema immunitario, il quale impara a riconoscere la sua forma, esso passa attraverso una serie sequenziale di mutazioni per rimanere un passo avanti al sistema immunitario ed al contempo sovrastimolarlo, inducendolo ad attaccare il proprio stesso corpo a morte a furia di sovrastimolazione cronica. Questo è anche, a proposito, un meccanismo molto preciso in termini di deliberata azione di terza parte per mettere due o più parti l’una contro l’altra riducendo la loro abilità di differenziare una cosa dall’altra, di distinguere l’amico dal nemico. Una tipica combinazione soppressiva di inganno, diversione, ed attacchi ad onde.

Il parassita ricerca flussi vitali
Così come è interessato alle statistiche sbagliate per coprirsi le spalle con esse, così il parassita è interessato alle statistiche giuste per prenderle di mira. Le statistiche giuste identificano i flussi vitali: vitali per la vittima, vitali per il parassita. L’energia vitale della vittima fluisce lungo i suoi flussi vitali, il parassita mira a rubarla, il soppressivo mira a sopprimerla.

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Perciò è stato fatto notare come il fulcro naturale per parassiti e soppressivi, il posto dove devi aspettarti di trovarli più che da qualsiasi altra parte, è nei flussi vitali della vittima: il suo sistema circolatorio; il sistema circolatorio della vittima è il mezzo del parassita−cancro per nutrirsi e diffondere il proprio dirottamento, e così come il sistema circolatorio di un organismo vivente è il suo flusso sanguigno, così quello di un gruppo, comunità, società, è il suo sistema di scambio, e particolarmente il suo sistema monetario, quando il progresso chiave del baratto spezzato sia stato conseguito grazie a qualche tipo di denaro.
Abbiamo qui un caso importante di un fatto basilare che vorrei far notare: È stato detto che fra le nostre abilità e compiti più elevati ci sono quella di discernere il bene dal male, e quella di distinguere differenze il più sottili possibile. Ebbene, una delle ragioni è che, particolarmente in presenza di soppressione, dove c’è il bene c’è il male.
E questo accade perchè sia criminali che soppressivi non sprecano le loro energie dov’è infruttuoso, ma al contrario concentrano i loro sforzi dove c’è più energia o potenziale positivo da pervertire in primo luogo, e perché per causare la maggiore distruzione con il minor rischio e sforzo essi perseguono inganno ed infiltrazione piuttosto che attacco evidente.
Estetica ed economia, arte e moneta, sono due casi principali.
E non c’è bisogno di dire che il parassita−cancro ricerca il monopolio ed il controllo monopolistico sui flussi vitali. Soppressione e monopolio vanno di pari passo: la mano della soppressione nel guanto del monopolio. Le vittime vogliono sopravvivere, il soppressivo vuole ucciderle; è ovvio che il soppressivo debba tagliare ogni possibile via di fuga.
Un caso significativo di inganno, distrazione e diversione per travestire il lupo da agnello è come, più il parassita consegue il monopolio, più le leggi stesse che presumibilmente dovrebbero proteggere dal parassitismo diventano esse stesse meccanismi di imposizione e protezione del parassitismo.

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Come rappresentante sia della categoria dell’imposizione che della protezione possiamo citare tutta la legislazione e le misure propagandate come intese a combattere il crimine tracciando il denaro circolante: come abbiamo visto in precedenza, dal lato dell’imposizione il loro vero scopo nascosto è imporre il monopolio del parassita sulla circolazione del potere d’acquisto e sul potere di tassazione che ne consegue, mentre dal lato della protezione l’altro loro vero scopo nascosto è fornire al parassita potere sufficiente a stroncare il dissenso sul nascere. E dato che la loro meta è il monopolio assoluto, ne deriva la loro pressione costante verso l’espansione di tale legislazione e del suo ambito di applicazione.
E lo studio del parassitismo e cancro economico ha ulteriormente evidenziato come i tre principali requisiti di un sistema monetario parassitario siano ormai pienamente in funzione in tutto il mondo: qualunque denaro esclusivamente nella forma di valuta autorizzata dallo stato, tutte le transazioni economiche soggette a tassazione, perdita della sovranità monetaria da parte dei governi in favore dei manipolatori monetari privati. Se ingrani fra loro questi ingranaggi, hai l’intero flusso vitale dalle vittime al parassita. È da questo punto di vista che si può comprendere il vero significato del “diritto delle persone di condurre transazioni economiche fra loro libere dalla sorveglianza od interferenza dello stato”, del principio fondante costituzionale “nessuna tassazione senza rappresenta”, e della costante e crescente ostilità della legislazione e dei legislatori verso questi fondamenti.

Il pasassita ricerca l’incremento del metabolismo
E così come è interessato a coprirsi le spalle con le statistiche sbagliate ed a prendere di mira quelle giuste, così il parassita è interessato a massimizzare il suo sfruttamento di queste ultime. Qui è dove parassitismo e cancro diventano veramente sinonimi intercambiabili. E questo è un punto chiave in cui parassitologia ed oncologia fanno luce sull’economia in quanto soggetta a soppressione economica: un incremento nei flussi vitali della vittima è un incremento nei flussi vitali del parassita; ed un incremento nei flussi vitali al di là di ciò che è bene per la vittima, dove quell’incremento diviene patologico e dannoso, se non letale, per la vittima, è ancora bene per il parassita. Almeno finchè la vittima sopravvive; dopodichè un parassita biologico potrebbe persino morire di fame, mentre un parassita economico divorerà la carcassa del suo ospite e poi troverà la sua prossima vittima.

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Le cose non accadono spontaneamente: le cose vengono causate. E c’è chi ha interesse a causare le cose, è in grado di causarle e le causa. Il parassita trae il proprio nutrimento dai flussi vitali della sua vittima, noti come metabolismo, perciò il parassità ha interesse ad aumentare il metabolismo della vittima. Irrealizzabile? La parassitologia ha scoperto che ci sono parassiti in natura capaci di incrementare il metabolismo della vittima e che la incrementano – ed in una misura affatto incredibile. Il che ci ha aperto gli occhi a come un modo primario in cui i parassiti economici attuano la soppressione economica sia incrementando il metabolismo della loro vittima, vale a dire, causando e spingendo sia la rapacità che il consumismo nell’economia e nella società.
Il parassita economico succhia l’energia vitale della società attraverso la sua piramide di drenaggi sempre più malvagi: i profitti delle sue multinazionali monopoliste, le tasse dei suoi governi schiavi del debito, l’usura dei suoi complici bancari, e principalmente la moneta a debito e la trappola del debito infinito che hanno origine dalla sua manipolazione monetaria dal nulla puro e semplice. Ma affatto in aggiunta a ciò, l’evoluzione del suo potere è tale che il risultato è quello che chiamiamo familiarmente la nostra ruota da criceto. La nostra tensione economica ed esistenziale non è solo pesante; è anche in aumento. Fra i nostri difetti c’è quello di essere ragionevoli e di attribuire la nostra natura al mondo intorno a noi, conseguentemente potremmo pensare che quella tensione sia spontanea, in qualche modo normale, e che le cose vadano semplicemente così. Beh, non è così; il modo in cui vanno le cose è deliberato, artificiale e soppressivo. Il potere del parassita economico è tale che può aumentare progressivamente il metabolismo della società sia in quantità che in velocità.
Ma questo non è nemmeno limitato allo spingere il metabolismo corrente al suo limite fisiologico; oh no, niente affatto. La parassitologia ci ha insegnato che il parassita può anche derubare il suo organismo ospite ben oltre quanto consentito dal livello corrente del suo metabolismo. Come? Costringendolo a, come si dice, mobilizzare le sue riserve: vale a dire, economicamente, a dar fondo ai suoi risparmi. Un organismo non ha solo l’energia attualmente in circolazione; ha anche energia supplementare immagazzinata nelle sue riserve, che sono un fattore di sopravvivenza molto importante. Il parassita vuole anche quella, e per rubarla deve prendere il controllo del metabolismo dell’ospite e farlo accelerare in modo che attinga a quelle riserve, trasferendo quell’energia nei flussi, dove il parassita la può rubare.

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Le riserve di energia di un organismo ospitante biologico sono i suoi depositi di materia grassa, quelli di un organismo ospitante socioeconomico sono i suoi risparmi e proprietà. Un vasto e penetrante caso da manuale dell’incrementare artificialmente il metabolismo socioeconomico è quello che chiamano “monetizzazione”, ed è indicato, descritto è documentato da Marco Saba nel suo Moneta Nostra.
La realtà è fondamentalmente accordo: le cose sono reali perché siamo d’accordo che sono reali. E la proprietà non fa eccezione: qualcuno possiede qualcosa, e qualcuno trasferisce la propria proprietà di qualcosa a qualcun altro, perché siamo tutti d’accordo che quella proprietà e quel trasferimento sono reali. Potremmo anche non essere d’accordo con quella proprietà o con quel trasferimento, ma questo è tutt’altra cosa dal non essere d’accordo sul fatto che essi siano reali, che esistano.
Due concetti tornano qui utili: economia non monetaria e bene registrato.
Immagina una pacifica comunità in cui ognuno ha una casa e concorda che ognuno è proprietario della propria casa, e tale accordo non è registrato da nessuna parte perché nessuno si sognerebbe mai di fare commercio delle case, e perché la propria parola e le strette di mano sono comunque sufficienti. Dato che la propria casa tende ed essere considerata un fattore di sopravvivenza basilare piuttosto che un bene suscettibile di venire commerciato, conseguentemente manca l’idea stessa di quantificarne il valore. In quella comunità, le case sono una parte delle sue riserve incorporata così profondamente che solo in occasione di un cataclisma naturale la gente inizierebbe ad accorgersene. Perché solo un cataclisma naturale potrebbe portargliele via. Quelle case, quella riserva, sono economia non monetaria: fattori di sopravvivenza con le interessanti qualità di non essere quantificati e non essere commerciabili.
E poi immagina che qualcuno inizi a spingere l’idea di “sviluppo economico”: ciò significa più commercio, più produzione, maggiore uso di risorse, un incremento generale dei flussi economici. In altre parole, una mobilizzazione di risorse dalle riserve nei flussi. Per saltare a bordo dello sviluppo economico, per partecipare all’incremento di flussi, la gente deve scambiare più capitale, e per scambiarlo deve metterlo sul piatto.

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Ed è a questo punto che si voltano e guardano alla loro casa con occhi diversi. Che cosa significa “capitale”? La chiave di volta è nell’ambiguità della sua definizione: una è “risorsa, bene”, mentre un’altra è “risorsa monetizzata, bene monetizzato”, e la chiave di questo passaggio è esattamente nella monetizzabilità e monetizzazione delle risorse, dei beni. E la loro monetizzazione è conseguita tramite la registrazione e la quantificazione delle proprietà.
Il concetto di bene registrato consiste nel delegare il nostro accordo di comunità ad una registrazione; la tua casa non è più tua perché lo sappiamo tutti e tutti lo diamo per scontato, è tua perché lo dice un’autorità certificante. E puoi vedere facilmente come, qualora qualcuno dovesse dire che la tua casa non è più tua, nel secondo caso la gente sia molto più incline ad essere d’accordo, mentre nel primo è molto più incline a dire a quel qualcuno di ficcarselo in quel posto. Nella stessa ottica, registrazione e quantificazione vanno di pari passo: se la proprietà è suscettibile di passare di mano, allora è suscettibile di venire scambiata con qualcos’altro, quindi è in quest’ordine di cose che ciò che viene scambiato sia quantificato in un’unità di misura uniforme.
E man mano che i beni non monetari vanno incontro a questo processo di monetizzazione, verranno usati come garanzie, ed escutere quelle garanzie è la meta ultima del parassita. Ecco perché senti intellettuali ed economisti chiamare “capitale morto” o “fallimento giuridico” il fatto che nelle “economie sottosviluppate”, figurativamente parlando, le case non sono né registrate né quantificate né commerciate; vale a dire, c’è una parte delle risorse che non è prontamente disponibile ad essere incanalata nei flussi: è “capitale morto”, o è capitale che sta sfuggendo al parassitismo cancerogeno?Come al solito, in presenza di soppressione, dove c’è del buono c’è del malvagio ed il nostro compito più importante è discernerli; la monetizzazione delle risorse in presenza di manipolazione monetaria non fa eccezione, e presenta luci ed ombre: qual è il risultato netto caso per caso – il risultato netto a lungo termine e dietro le quinte, rischi compresi e niente e nessuno lasciato fuori dal quadro?

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Complessivamente, che il parassita abbia il potere di incrementare artificialmente il metabolismo del suo ospite è un fattore decisivo per comprendere l’enorme portata della conseguente ricaduta economica e sociale della soppressione perpetrata tramite la manipolazione monetaria. La mobilizzazione delle risorse dell’ospite per rapinarle, in termini economici significa, cioè, rapacità e consumismo con tutti i loro effetti collaterali patologici e distruttivi. Tanto quanto gli effetti, la rapacità ed il consumismo, vanno studiati accuratamente per vedere tutta la loro portata e ricaduta, in termini sia di ammontare che di sfaccettature differenti, allo stesso modo, per comprendere la loro causa, va studiata accuratamente la soppressione economica attraverso il parassitismo cancerogeno.

Il parassita ricerca la zombificazione dell’ospite
La parassitologia non ha scoperto solo la fisiologia del parassitismo; essa ci ha dato anche la psicologia del parassitismo. O, piuttosto, la zombificazione. Perché l’argomento della psicologia parassita abbraccia le modifiche nei comportamenti dell’ospite come risultato dell’interferenza e controllo da parte del parassita, e tali modifiche non sono esattamente nel migliore interesse del suo ospite. Ci risparmieremo i particolari sgradevoli degli esempi di questo in natura, e riassumeremo qui il loro comune denominatore: per nutrirsi od anche per riprodursi, il parassita può trasformare la sua vittima in uno zombie e quindi spingerla a comportamenti autolesionisti e persino autodistruttivi, suicidi, laddove ad esempio tali comportamenti suicidi possono portare la vittima persino a farsi mangiare da quello che sarà il prossimo ospite del parassita. Quello che ho menzionato sopra come esempio significativo di inganno, distrazione e diversione, lo menzionerò qui anche come caso significativo di zombificazione: la legislazione e le misure propagandate come intese a combattere il crimine tracciando il denaro circolante e miranti in realtà al monopolio e controllo monopolistico del parassita sulla circolazione del denaro.

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Il puro e semplice potere “economico” dei manipolatori monetari, a dispetto della sua falsità, sommato ai difetti umanoidi attentamente promossi, dà origine ad un ordine di grandezza della zombificazione che può ben venire descritto come un effetto valanga cancerogeno, in cui un numero sempre più vasto di “cellule” umane viene indotto alla corruzione, in quello che può anche essere visto, da un altro punto di vista, come uno spostamento zombie inconsapevole, stupido, suicida ed omicida dalla personalità “perdente” alla personalità “vincente”; come sempre, nella loro inconsapevolezza ipnotica, sia l’arroganza del “vincente” che la sottomissione del “perdente” mettono in atto comportamenti distruttivi per l’organismo ospite: la comunità. E tale è la dimensione della valanga, che travolge l’intera piramide sino ai suoi ranghi di vertice; come messo in prospettiva dalle parole di Thomas Jefferson già intorno al 1814: “Sono sempre stato nemico delle banche, non di quelle che scontano il contante, ma di quelle che piazzano in circolazione la loro cartamoneta, e quindi scacciano il nostro contante. Il mio zelo contro quelle istituzioni era così caldo ed aperto relativamente all’istituzione della banca degli Stati Uniti che venni deriso come un fissato dai banchieri−mercanti, che cercavano di rubacchiare dal pubblico i loro aridi guadagni truffaldini. … L’ossessione è troppo forte. Con le sue illusioni e corruzioni si è impadronita di tutti i membri dei nostri governi …”
E dal momento che l’effetto valanga è un effetto di natura esponenziale, e che la forza del parassita è costruita anche sulla debolezza psicologica della vittima tanto quanto se non più che sulla sua debolezza fisica, il lato psicologico del parassitismo, vale a dire, la zombificazione, deve essere considerata per quello che è: non solo un fattore cruciale, ma un fattore cruciale in via di espansione esponenziale. Perciò, molti “segni dei tempi” che ci circondano di questi tempi andranno al loro posto alla luce di questo, e non solo all’interno della categoria “panem et circenses”, pane e spettacoli circensi. Citare il breve riassunto indicativo delineato da Vladimir Z. Nuri ti darà un’idea:

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Avidità contro onestà: I diplomatici Rothschild non hanno menzionato esplicitamente l’avidità, ma è implicita nella classe “dipendenti dai favori.” Le persone oneste respingerebbero il cosiddetto “affare.” L’avidità è la principale malattia del denaro.
Sperpero contro conservazione: O, “irresponsbilità contro responsabilità” relativamente alle tendenze a spendere denaro. L’indebitamento del governo è solo lo specchio macrocosmico dei debiti individuali al livello microcosmico.
Apatia contro interessamento: Se il pubblico è apatico nei confronti delle sue istituzioni, esse si deterioreranno. Quanto si prende cura il pubblico del suo governo o sistema bancario, in contrapposizione al trarre guadagni dall’uno o dall’altro?
Ignoranza contro educazione: Come ha ammonito Adams (John Adams, uno dei Padri Fondatori e Presidenti degli Stati Uniti, n.d.a.), il pubblico deve capire i concetti fondamentali del denaro e dell’attività bancaria per essere in grado di combattere le infezioni parassite.
Dipendenza contro autonomia: Intere nazioni possono essere composte di dipendenti e da loro “facilitatori.”
Passività contro azione: Se il pubblico “dà via il suo potere,” ossia delega la sua autorità ed assume un ruolo passivo, ad assumere quello attivo può arrivare un parassita.
Reattivo contro proattivo: Come ha documentato Griffin (l’autore de The Creature from Jeckill Island, n.d.a.), il pubblico può venire manipolato via crisi ed un ciclo “problema−reazione−soluzione” falso.
Allucinazioni contro razionalità: Il pubblico deve capire che “qualcosa come un pasto gratis non esiste” o diventerà lui un pasto per i parassiti.
Credulità contro controllo: Come ha osservato Ronald Reagan sulla propria filosofia circa un trattato con l’Unione Sovietica sulle armi nucleari, “fidati, ma verifica.”
Distrazione contro vigilanza: “L’eterna vigilanza è il prezzo della libertà.” Le manifestazioni sportive di massa e la pornografia su internet sono probabilmente parte della prima categoria.
Pensiero collettivo contro attitudine al comando: Alcuni si riferiscono derisoriamente al pubblico come alla “plebe,” alla “mandria,” o al “gregge.”
Codardia contro coraggio: È possibile che alcuni abbiano intravisto di persona il parassita ma gli manchi il fegato per affrontarlo o sfidarlo.

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L’espansione del parassita: la diffusione dell’infezione, le metastasi del cancro
La capacità di riconoscere il problema dipende completamente dal punto di vista dal quale lo si guarda: se da un’etica relativa od assoluta, parziale o globale. Come visto in precedenza, il denominatore comune di qualsiasi etica relativa, parziale, è: ci si prende cura della sopravvivenza solo di una parte del tutto, tendenzialmente un piccolo sottoinsieme, e tutto il resto che vada al diavolo. Ed a dispetto di qualsiasi possibile propaganda del contrario da parte di soppressivi, fonti potenziali di guai, criminali, apatici ed idioti, alla fine, nulla di meno dell’etica globale andrà bene.
Se uno si guarda intorno dal punto di vista di un’etica relativa, parziale, con gli occhi di uno di quelli qui sopra, tutto è normale e le cose stanno così e basta, homo homini lupus. Uno si deve rendere conto che homo homini lupus non è normale, che le cose non stanno così e basta, che la sopravvivenza è il prodotto della cooperazione onesta, per iniziare a vedere le cose prendere forma attraverso la nebbia. E dal momento che le cose non stanno così e basta ma vengono causate, qualsiasi inclinazione ad uno qualunque degli atteggiamenti di cui sopra è un sintomo di contagio. Una metastasi, per quanto piccola.
È infatti in termini di metastasi del cancro che l’economia parassita diviene evidente: etica assoluta significa che i flussi economici sono al servizio della gente, mentre il contrario, quando sono al servizio del parassita ed alimentano il cancro, è soppressione. Ci vuole solo il fegato di affrontare il fatto che l’onestà è sopravvivenza e la disonestà è soppressione.
È a quel punto che puoi domandare di qualunque flusso di risorse, siano esse finanziarie o materiali, qual è il suo scopo? Quali benefici produce per chi, ed in cambio di quale prodotto per chi? E quali danni produce per chi, eventualmente? La sua resa è la meritata ricompensa per la produzione di fattori di sopravvivenza o la refurtiva contaminata per la loro sottrazione e distruzione?

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È a quel punto che riesci a vedere chiaramente in carne ed ossa ed all’opera le metastasi di quello che viene variamente chiamato plutocrazia, capitalismo, speculazione finanziaria: ovunque tu veda qualcuno che fa giochi di prestigio con la manipolazione monetaria, ed ovunque tu osservi ciò che John McMurtry e Vladimir Z. Nuri delineano nelle parole seguenti. “Il paragone con un agente cancerogeno è assolutamente evidente. Uno schema tumorale di malattia e metastasi si conferma quando il capitale monetario manca di qualunque dedizione verso qualsiasi organizzazione sul pianeta relativa alla vita, ma è libero di muoversi con volume e velocità crescenti dentro e fuori dagli organismi ospiti sociali ed ambientali – ma non per sostenerli –. Al contrario, una quantità sempre maggiore di risorse e protezione sociali viene dirottata verso l’assistere il cancro capitalista nel moltiplicarsi.” “L’analogia di McMurtry con il sistema immunitario si applica anche e primariamente alla scienza economica, la quale deve assolutamente essere in grado di discriminare i principi economici viziati, distruttivi o parassitari da quelli sani (sia teorici che applicati) se c’è da respingere un’invasione cancerosa. Verosimilmente, attualmente quella struttura non esiste. Gli economisti devono agire come “globuli bianchi” tanto quanto gli investigatori, i regolatori, i cronisti, ecc. e forse in posizione persino più cruciale!” “Globalmente, i sistemi di protezione stanno ora venendo smantellati a tutti i livelli. Lo schema è ora così universale ed aggressivo che persino il linguaggio dei suoi agenti non nasconde più il suo intento distruttivo – “drastici tagli”, “la scure sui programmi sociali,” “taglio dei servizi pubblici,” e così via. Ed i sistemi protettivi della società stanno venendo apertamente “ridotti,” “tagliati” e “cancellati” per “rassicurare prestatori ed investitori” – quel circuito di investimento e profitto monetario che non è più connesso alla produzione o circolazione di beni e servizi utili.” “McMurtry fissa efficacemente la precisa analogia ai punti seguenti:

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La distruzione a lungo termine sistematica ed irreversibile dell’organizzazione vitale globale è emersa per la prima volta nel corso dell’attuale stadio avanzato del capitalismo. Se consideriamo i principi distintivi del cancro e la distruzione finale di un organismo vivente ospite, è difficile evitare di vedere che uno schema tumorale sta invadendo e si sta diffondendo sempre più in tutto il pianeta. In altre parole, c’è:
una riproduzione e moltiplicazione incontrollata e non regolata di un agente nel corpo ospitante che:
non è dedito ad alcuna funzione del corpo ospitante; si appropria di sempre più nutrimento dal corpo ospitante nella sua crescita e riproduzione;
non viene riconosciuto efficacemente dal sistema immunitario;
possiede l’abilità di trasferire o metastatizzare la sua crescita d’assalto in altri siti nel corpo ospite;
si infiltra progressivamente nel corpo ospitante e lo invade sino ad ostruire, danneggiare o distruggere organi successivi del suo sistema vitale; e
alla fine distrugge l’organismo ospitante in assenza di un riconoscimento e di una risposta efficaci del sistema immunitario.”
“Secondo le accuse mosse da vari commentatori, se è stato intrapreso un piano nascosto di guerra economica, esso potrebbe avere implicazioni internazionali piuttosto che meramente nazionali. La contraffazione ad un livello nazionale è un crimine sovversivo contro quella nazione. Tuttavia, appare ragionevole classificare la guerra economica su scala intenazionale come un “crimine contro l’umanità.” In diverse occasioni sono state formulate accuse a questo livello da senatori statunitensi.”

Gli effetti del parassita: la ricaduta sulle condizioni di vita delle persone e delle società della diffusione dell’infezione e delle metastasi del cancro
In parole semplici, la ricaduta sulle nostre vite della soppressione attraverso la manipolazione monetaria ed il cancro del parassitismo economico è questa: ruota del criceto, 1984 di Orwell, schiavitù, degradazione, inferno, guerre fra poveri fratricide, agonia e sterminio.

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Per prima cosa c’è ovviamente la trasmissione che porta la potenza dal motore alle ruote ed alla strada, che ho già trattato in precedenza sotto “Il raccolto diventa valanga”: la formazione di strutture piramidali soppressive fra la gente. Questo è descritto bene da Vladimir Z. Nuri nel citare e commentare le parole attribuite ai fratelli Rothschild: “I pochi in grado di capire il sistema saranno così interessati ai suoi profitti, o così dipendenti dai suoi favori, che da parte di quella classe non ci sarà alcuna opposizione, mentre d'altro canto la grande maggioranza della gente, mentalmente incapace di comprendere il tremendo vantaggio che il capitale deriva dal sistema, ne sopporterà il fardello senza lamentarsi, e magari senza nemmeno sospettare che il sistema sia nemico dei loro interessi. Qui i Rothschild si riferiscono alla “classe” che estrae l’energia monetaria parassita da un lato e com’essa è tenuta assieme, ed all’attento bilanciamento con un pubblico privo d’istruzione che sostiene il sistema dall’altro. Tutte le parole “tremendo vantaggio,” “fardello” e “nemico” sono presumibilmente una minimizzazione o fuorvianti. Notate anche che suggeriscono soltanto che “forse” non verrà suscitato alcun sospetto, sottintendendo che il sistema potrebbe ancora essere funzionale se il sospetto sorgesse ma non approdasse mai a nulla.” Con il termine “rapacità” prima stavo ovviamente riferendomi proprio a questo: i soppressivi trasformano la gente in fonti potenziali di guai, e gettare le basi per la formazione di una struttura socioeconomica nella quale la gente è spinta “inevitabilmente” all’homo homini lupus perché “è così che vanno le cose” è più che certamente un caso globale da manuale proprio di questo.
Poi un’altra sfaccettatura della ricaduta deriva dall’espansione del parassita combinata con la sua ricerca della zombificazione della sua vittima, e di nuovo le parole di John McMurtry citate da Vladimir Z. Nuri la definiscono con precisione: “Il problema essenziale di qualunque cancro che sia una minaccia per la vita è che il sistema immunitario del corpo dell’ospite non lo riconosce né risponde efficacemente alla sfida ed all’avanzamento del cancro.

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Questo fallimento del nostro sistema immunitario sociale nel riconoscere e rispondere alla forma cancerosa del capitalismo è comprensibile una volta che ci rendiamo conto che gli organi di sorveglianza e comunicazione dei corpi sociali ospiti in tutto il mondo, per come essi funzionano ora, sono incapaci di riconoscere la natura e gli schemi della malattia. Vale a dire, media e sistemi di informazione organizzati capitalisticamente selezionano per la disseminazione soltanto messaggi compatibili con l’organizzazione capitalistica dei corpi sociali.” Dopo tutto, che ognuno abbia un prezzo o meno, ora qualcuno ha il denaro; e più denaro qualcuno ha, più la gente può venire educata ad avere un prezzo.
Poi abbiamo il paradosso che non abbiamo potuto fare a meno di avvertire ormai da un bel po’ di tempo, per l’ottima ragione che ci siamo dentro fino al collo: la ruota del criceto, o, per dirla con le pungenti parole di Nuri, il dilemma della Regina Rossa. In Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll, “la Regina Rossa corre sempre più veloce per restare nello stesso posto. Una cultura ipercinetica quale ora viene percepita da tutti universalmente (notata tempo fa ad esempio da Toffler in Future Shock, 1970, o recentemente da Gleick in Faster: The Acceleration of Just About Everything, 1999) è pertanto un sintomo concepibile di un parassita monetario!” Sempre di più la ruota da criceto dentro la quale ci stiamo sentendo imprigionati ci sta portando a mettere in discussione il mito della “crescita”, e non soltanto perché non ci può essere crescita infinita in un mondo di risorse finite. Quanta di quella “crescita” sta nutrendo il parassita a danno delle sue vittime? Primo, la crescita può occultare la presenza del parassita; secondo, la crescita può essere progettata per nutrirlo; terzo, la crescita può essere progettata per rendere possibile, facilitare e supportare la realizzazione dei suoi piani. E quanta “crescita” che ci assedia lo è in primo luogo? “Le vaste ed impressionanti conquiste tecnologiche del ventesimo secolo assumono una luce completamente diversa se si considera che possono essere meccanismi per ottimizzare l’efficienza del parassitismo!” E “l’ottimizzazione della tecnologia… può essere maggiormente favorevole a sistemi schiavistici.”

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Dirottato il sistema immunitario, in pieno vigore la ruota del criceto, quando il meccanismo della rana bollita non basta più, la gente reagisce. A questo proposito, le sommosse possono essere viste come le cellule che reagiscono all’attacco scavalcando il sistema immunitario dirottato, e pertanto come un chiaro indicatore della presenza di un attacco e quindi di un attaccante. Peccato solo che l’attaccante solitamente questo lo sappia bene, e rivoltare e sfruttare tali reazioni contro la gente fa parte dei suoi piani per ridurla in schiavitù e sopprimerla ulteriormente.
E così ci ritroviamo a vivere in tempo di guerra. Dapprima inconsapevolmente, dato che è una guerra non dichiarata; ma al di là di una certa soglia persino il meccanismo della rana bollita ha difficoltà nel cercare di occultare che il mondo intero somiglia sempre più ad un’officina del sudore circondata da una recinzione di filo spinato e sotto un bombardamento permanente.
Esiste, infatti, un qualcosa noto come guerra economica non dichiarata, e sempre Nuri fa una quantità di osservazioni sull’argomento: violare la sovranità monetaria di uno stato, di un governo, di una società, di una comunità, può distruggere la sua integrità e vitalità economica e ne accompagna il crollo, quindi può venire usato come meccanismo di sabotaggio, è visto come un atto di guerra se perpetrato da una nazione contro un’altra, ed i governi storicamente hanno guardato a questo come ad un crimine di tradimento.
Sommariamente concettualizzata, la guerra economica viene combattuta così: A) L’aggressore viola la sovranità monetaria del bersaglio creando nelle proprie mani potere d’acquisto dal nulla riconosciuto dal bersaglio, quale valuta a corso legale del bersaglio contraffatta. B) L’aggressore usa quel potere d’acquisto per comprarsi il bersaglio, o puramente e semplicemente, o “aiutandolo” alla maniera dell’usuraio, incatenandolo con il debito insostenibile – imposto, se necessario. C) L’aggressore usa quel potere d’acquisto per sottoporre la base monetaria del bersaglio a pesanti sconvolgimenti quali l’iperinflazione per minarlo nei suoi potere d’acquisto, produzione, scambi e stabilità. D) L’aggressore usa quel potere d’acquisto per fare lo sgambetto al bersaglio distruggendo la fiducia in esso e nel suo credito e solvibilità sia della sua gente che dei suoi partner, inducendo così questi ultimi ad esigere che onori i suoi obblighi pendenti, monetari o d’altra natura che siano, provocando la sua perdita di mercati, riserve, potere d’acquisto, e nella sua insolvenza e nel suo scaricarla sulla sua gente, confiscando i loro mezzi per salvarsi, esacerbando così la sua funzione di strumento primario di espropriazione della sua gente mentre nel frattempo l’aggressore usurpa quella fiducia, credito, potere d’acquisto, mercati e riserve.

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È importante chiarire qui esplicitamente che tali guerre economiche surrettizie possono essere condotte da e contro qualsiasi tipo di entità economica: da una banca contro un’altra banca, da una nazione contro un’altra nazione, da un’entità sovranazionale contro una nazione, e così via. Tanto le banche quanto le nazioni indebitate, prese di mira dagli “aiuti”, se non addirittura che necessitino di essere salvate a spese del contribuente non sono che indicatori di infezione e soggiogamento a mezzo di guerra economica. E man mano che i manipolatori monetari di base portano avanti con successo i loro piani di riduzione in schiavitù e soppressione globale totalitaria, man mano che sovranità e potere vengono trasferiti dalla base della piramide al suo vertice, il caso precedente lascia il posto al seguente: sempre più il vero campo di battaglia si sposta da banca contro banca a nazione contro nazione ad entità sovranazionali contro nazioni.
È altresì istruttivo considerare il caso dei Diritti Speciali di Prelievo del Fondo Monetario Internazionale come un esempio di una tale entità sovranazionale che conduce una guerra economica contro due o più nazioni bersaglio contemporaneamente: questi “Diritti” sono un altro caso di denaro la cui esistenza è più una questione di fede che di tangibile evidenza, e quando il “Fondo” li “presta”, non solo li crea dal nulla, ma fa questo creandoli dal nulla come conti correnti intestati al governo debitore “aiutato” nelle banche dei paesi membri del Fondo, denominati nelle loro valute nazionali. Ciò significa che, sul fronte “aiutante”, i paesi membri concedono un po’ del loro potere d’acquisto a spese dei loro contribuenti e delle loro economie, e, sul fronte “aiutato”, quel potere d’acquisto verrà incanalato nelle tasche di governanti corrotti e loschi appaltatori, per lavori pubblici inutili e dannosi a spese dei loro contribuenti ed economie, e per la conseguente riduzione in schiavitù del paese per mezzo di debito dolosamente indotto e mai rimborsabile nei secoli dei secoli. Debito odioso.

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Nuri menziona il Prodotto Nazionale Lordo ed il Prodotto Interno Lordo, rispettivamente definiti come il totale della produzione della nazione e la sua porzione di proprietà dei cittadini della nazione, e fa notare come la differenza fra loro indichi il grado in cui la nazione è di proprietà di proprietari stranieri e quindi il grado in cui essa è soggiogata da un parassita straniero tramite guerra economica internazionale. Più in generale, dato che i parassiti monetari ed economici e le loro guerre economiche possono esistere a qualsiasi livello entro od attraverso qualunque suddivisione dell’umanità e delle aree, riassumerei la questione nell’idea piuttosto ovvia che qualunque porzione del necessario che non sia di proprietà dei diretti interessati è sia un indicatore che un prodotto del parassitismo economico.
Penso sia il caso di rammentare qui come l’indicare esplicitamente le cose con il loro nome aiuti a corroborare ciò che altrimenti si avvertirebbe vagamente e quindi precariamente, e come a questo riguardo sia utile indicare esplicitamente qualcosa di piuttosto invisibile ed avvertito vagamente come la guerra economica contro alcuni di noi, e come sia utile indicare esplicitamente anche qualcosa che lo è ancora di più come la pura intenzione soppressiva contro tutti noi, indipendentemente da qualsiasi suddivisione, confine e sovranità a cui od attraverso cui venga applicata.
Forse una delle sfaccettature più importanti della soppressione tramite parassitismo economico e guerra economica, degna di venire menzionata qui esplicitamente, è come, è ancora Nuri che parla, “i sistemi vengano abilmente usati sistematicamente l’uno contro l’altro per degradare l’integrità di ciascuno di essi. Questa sarebbe esattamente la strategia di base che ci si aspetterebbe da un parassita monetario all’attacco”. Valuterai tu quanto sia importante questa sfaccettatura in quest’ambito quando più avanti tratterò il principio assolutamente fondamentale del quale essa è un’applicazione, che va sotto il nome de “la Legge della Terza Parte”.
Detto questo, la discussione sugli effetti e sulla ricaduta del parassita è lungi dall’essere completa. Al contrario, anzi, per riassumerla a questo stadio ti suggerisco di guardare all’intero quadro generale conseguente come a tale ricaduta.

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C’è, infatti, un’idea, un’osservazione, una domanda, che aleggia più o meno universalmente fra coloro che mettono assieme qualche pezzo, e che deve decisamente venire verbalizzata esplicitamente, e posta esplicitamente: com’è che con tutto il progresso che abbiamo avuto, non solo non stiamo lavorando meno di prima, ma al contrario ci stiamo ammazzando di lavoro adesso peggio di prima? Com’è che la portata dei rubinetti è aumentata ma il livello dell’acqua nella vasca è diminuito?
Qualcuno lo chiama “il paradosso della produttività”. Dall’età della pietra sino alle rivoluzioni industriali, non avevamo le tecnologie ed i servomeccanismi che successivamente hanno espanso significativamente la nostra capacità di controllare gli elementi della natura, quindi la nostra produttività era bassa: il puro guadagnarci il pane quotidiano, fra tempo e sudore e tutto il resto, allora richiedeva il 90 percento delle nostre risorse. Poi dalle rivoluzioni industriali in avanti abbiamo avuto quelle tecnologie e servomeccanismi sempre più, quindi la nostra produttività è esplosa sempre più: il puro guadagnarci il pane quotidiano, fra tempo e stress e tutto il resto, adesso richiede… il 120 percento delle nostre risorse. Che balzo in avanti abbiamo compiuto.
Se la portata dei rubinetti aumenta ma il livello dell’acqua nella vasca diminuisce, allora esiste uno scarico che scarica più acqua di quanta ne apportino i rubinetti. Non è più complicata di così.
C’è una sola risposta, e la risposta è: potenti, efficaci parassiti economici e vittime disorientate, apatiche, zombie.
Vale a dire, il soppressivo e la fonte potenziale di guai.

La parassitologia comprende un ventaglio di teorie, alcune delle quali ipotizzano vari gradi di utilità dei parassiti per i loro ecosistemi. A queste teorie mancano i fattori del soppressivo e della fonte potenziale di guai, che entrano in scena nel passaggio dal parassitismo biologico al parassitismo economico.

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Da questi fattori supplementari consegue il grado drasticamente aumentato di pericolosità e dissimulazione della zombificazione; per dirla con le parole di Nuri, “In generale, bisognerebbe guardare con molta cautela a qualunque idea secondo la quale un parassita dia stabilità al sistema nel suo complesso. Tali idee potrebbero essere soltanto nuove versioni mascherate della stessa filosofia parassitaria, nuovi "lupi travestiti da agnelli"”. Per dirla con il bislinguaggio del Partito di 1984 di Orwell, quanto facilmente ed efficacemente siamo indotti a credere che due più due faccia cinque, che la guerra sia pace, la libertà sia schiavitù e l’ignoranza sia forza.
Particolarmente, fra quelle idee “lupi travestiti da agnelli” da guardare con molta cautela, ci sono quelle che teorizzano che i parassiti in natura non siano suicidi ma piuttosto abbiano un ruolo nell’assicurare la sopravvivenza generale, in modo molto simile ai predatori che eliminano gli esemplari più deboli, e quindi presuppongono sia lo stesso pari pari per i parassiti economici. Come ho detto, nei gruppi umani abbiamo quell’elemento ulteriore chiamato soppressivo. E conosciamo alcuni elementi base su di lui o lei: il soppressivo non fornisce mai alcun contributo positivo ma soltanto distruzione, il soppressivo è motivato dall’intenzione alla radice di rendere più piccoli ed assassinare tutti gli altri, ed il soppressivo non si fermerà di fronte a nulla, nemmeno di fronte al suicidio, pur di sopprimere.

Nuri fa notare come “i precedenti tentativi di vaccinazione non siano stati all’altezza, come nel caso dei fondatori degli Stati Uniti e della loro Costituzione, o per dire la critica del capitalismo di Marx, non per mancanza di valore o diligenza ma solo a causa della "natura della bestia. " il parassita monetario nelle sue varie forme si è probabilmente co−evoluto con gli umani per millenni, presumibilmente sin dall’origine dello scambio.”
Ed è proprio qui dove dico la mia: il soppressivo e la fonte potenziale di guai, questa è la “natura della bestia”. Questo è il principale passo avanti qui, questo è il nocciolo: solleva lo sguardo dallo strumento alla mano che lo adopera; quale che sia lo strumento, la vera causa alla radice è l’intenzione che trasforma quello strumento in un’arma, e la vulnerabilità che consente, amplifica e ritrasmette quella trasformazione.

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Il denaro è uno degli strumenti più utili e quindi una delle armi più efficaci, ma è solo l’ultimo di una serie infinita di strumenti utili infiltrati, sabotati e trasformati in armi letali dai soppressivi e dalle fonti potenziali di guai. Certamente tale “natura della bestia” ci accompagna sin da quando due parti qualsiasi, individui o gruppi che fossero, si sono ritrovate a prendersi l’un l’altra a picconate sulle gengive inesplicabilmente ed indefinitamente invece di andare d’accordo e cooperare, e ciò risale così indietro nel tempo che la terza parte che fomenta il conflitto ha buon gioco nell’imbrogliarci facendoci credere che “è semplicemente così che le cose stanno e che sono sempre state”… Non so se la condizione chiamata “soppressivo” risalga all’inizio dei tempi, ma dal momento che la sopravvivenza si basa sulla cooperazione non è assolutamente così che stanno le cose. Se lo fosse, adesso non saremmo qui.
Fra l’altro, Nuri concepisce una fusione del complesso governativo−bancario come una sorta di garanzia contro i pasassiti monetari, ma temo che sia tutto il contrario: il monopolio è in sé stesso uno strumento soppressivo di base.
Tuttavia, la questione del parassitismo monetario, e di qualsiasi strumento trasformato in un’arma, è da porre in termini generali, assoluti: Risolvi la mano, non solo lo strumento. Se risolvi lo strumento e non la mano, mentre tu risolvi quello strumento la mano afferrerà il suo prossimo strumento.

Un’altra sfaccettatura in cui lo studio del parassitismo in natura getta luce sul parassitismo economico è il fattore quantitativo: è stato osservato come in natura ci sia una proporzione di quattro ad uno, vale a dire, una media di quattro parassiti per ciascun ospite, e che come conseguenza uno studio della biologia potrebbe ben essere principalmente uno studio di parassitologia. E si può osservare facilmente come il pasassita monetario si stia mangiando l’intera società. Questo ci dice che uno studio dell’economia potrebbe ben essere principalmente uno studio di parassitismo economico. E, più in generale, di soppressione economica. Vale a dire, uno studio di come soppressivi, criminali, fonti potenziali di guai ed umanoidi sabotano l’economia e con essa le vite della gente.

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E questo richiama alla nostra attenzione un elemento di base persino più fondamentale: che uno studio delle condizioni umane potrebbe ben essere principalmente uno studio di soppressione e PTSness. Il che è esattamente ciò che viene dichiarato nel principio secondo il quale “A meno che non riusciamo ad individuare la personalità sociale ed a mantenerla al sicuro da indebite restrizioni, ed anche ad individuare l'antisociale ed a porgli delle restrizioni, la nostra società continuerà a soffrire di pazzia, criminalità e guerra, e l'uomo e la civiltà non dureranno. Di tutte le nostre abilità tecniche, tale differenziazione ha l'importanza più elevata in quanto, in mancanza di essa, nessun'altra abilità potrebbe continuare, dal momento che la base sulla quale opera – la civiltà – non sarebbe più lì a permetterle di continuare.”

Un concetto comune è stato reso implicito nel termine “livello di necessità”: quanto pesantemente bisogna martellare un bullone arrugginito per sbloccarlo? L’idea di McMurtry menzionata da Nuri che “niente di meno di un cancro globale potrebbe portare efficacemente ad una rivoluzione mondiale per sradicare il cancro capitalista” non è che un’applicazione di quel concetto, che è in sé universale. La gente viene martellata sempre più pesantemente dalla soppressione economica sotto forma di parassitismo economico fino a che il loro livello di necessità viene raggiunto e finalmente agiscono. Ma a quale costo?
Quante sono le probabilità che il martellamento danneggi il bullone irreparabilmente? Man mano che le martellate si fanno più pesanti, quante solo le probabilità che il bullone arrugginito invece di sbloccarsi si spezzi? Man mano che le martellate si fanno più pesanti, quante sono le probabilità che il martello o le sue scintille vadano fuori controllo e causino disastri, e quanti e quanto grandi? Quanta gente soffrirà e quanto? Quanta gente soccomberà?
Non è solo il principio di buon senso per cui prevenire è meglio che curare; c’è più di quanto sembri a prima vista: non risparmiare alla gente un calvario che potrebbe venir loro risparmiato è qualcosa che io chiamo un atto soppressivo.
Significativamente, è stato detto che “i governanti dei tempi di guerra venivano deificati, ed i governanti dei tempi di pace venivano dimenticati, non importa quante guerre avessero evitato.”

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Riguardo ai contributi di parassitologia, oncologia ed econofisica all’economia, Nuri acutamente indica come “l’avanzamento scientifico (il cliché del “cambio di paradigma”) sia fondamentalmente una questione di rendere l’invisibile visibile”, e per fare proprio questo mi prenderò la libertà di rispondere a mia volta ad una domanda che Nuri immagina venga ipoteticamente posta: “Come potrebbero intere banche essere corrotte?”, sottintendendo che gli attuali “controlli” del “sistema” dovrebbero essere tali che solo il singolo disonesto possa sfuggire alle sue maglie, ma non intere organizzazioni disoneste. Beh, temo che il cliché del cambio di paradigma si applicherà ancora una volta qui…
Il problema non è il singolo che sfrutta un varco nel sistema. Il problema è proprio il sistema in sé stesso. La frode è intrinsecamente al nocciolo del sistema stesso. La manipolazione monetaria è la più grande truffa nella storia umana e l’intero sistema è costruito su di essa. E costruito per servirla in primo luogo. E le banche non sono che la sua realizzazione pratica. Quindi un banchiere o è un manipolatore monetario oppure il complice od il servitore di un manipolatore monetario, e lo è nei fatti, indipendentemente dalla sua consapevolezza della manipolazione monetaria.
Nel film Apocalypse Now, quando il protagonista viene a conoscenza della missione affidatagli, “porre fine al comando” di un colonnello “uscito di senno” nel bel mezzo della guerra in Vietnam, riflette: “Accusare qualcuno di omicidio in questo posto era come fare contravvenzioni per eccesso di velocità alla 500 miglia di Indianapolis.” Beh, immaginati mentre dici ad un funzionario bancario infedele: “Accosti; patente e libretto, prego”, senza renderti conto di essere nel bel mezzo di un circuito, dove tutti i funzionari bancari sono trasformati in auto da corsa che competono per il loro posto nel “sistema”, dove sono tutti trasformati negli ingranaggi della macchina di sterminio di massa costruita dai manipolatori monetari e dai loro complici, ed intrappolati nel dilemma fra coscienza ed obbedienza oppure perduti nell’inconsapevolezza di ciò di cui sono parte.

Ma non ci sono solo banchieri ad affollare la pista; come abbiamo visto prima nel legame sociale svuotato e dove il raccolto diventa valanga, la pista sembra praticamente Monza quando il pubblico tradizionalmente la invade dopo la corsa. Nuri osserva come “si può concepire persino la possibilità che il parassitismo stia già infettando le istituzioni scientifiche esistenti.” Senz’altro le squadre corse sono composte da un sacco di personale: non solo piloti ma anche personale logistico, meccanici e simili, e particolarmente ingegneri, consulenti d’immagine e direttori, e potresti iniziare ad intravedere qui l’alba di quello che in precedenza ho chiamato il legame sociale svuotato; svuotato dal fatto che a causa della metastatizzazione del cancro parassitario sempre più persone diventano fonti potenziali di guai che vivono dell’alimentarlo.