Rapinatori per fame per guerre di rapina, 8

Dietro l’accanimento, anche il tornaconto personale.
Nota come lo sciacallaggio raggiunse persino il livello del grottesco, quando i prodotti del Sud rapinato fornirono le basi per i baroni briganti del Nord per raggiungere nuove altezze monopolistiche nei tornaconti personali. In assenza di credito per il Sud, fu Francesco Cirio, finanziato dal Nord, che costruì la prima industria conserviera sui prodotti del Sud; e questi erano così buoni e di successo che gli consentirono di entrare nel settore delle ferrovie, dapprima per consegnare i suoi prodotti, ma successivamente per conseguire una posizione monopolistica in esso. E questo venne fatto con l’aiuto della cordata delle banche torinesi guidata da Carlo Bombrini. Come ci si potrebbe aspettare, Bombrini era anche amico personale di Cavour, e Cavour aveva interessi economici nel settore dell’agricoltura; un precedente significativo di tali interessi ebbe luogo durante una crisi granaria qualche anno prima dell’unificazione italiana: mentre a Napoli l’“autarchico” Re Ferdinando impediva l’esportazione di grano per assicurare il cibo per tutti i cittadini, a Torino il “liberista” Cavour favoriva apertamente la sua più redditizia – per lui – esportazione. E su questa base si sa che le derrate alimentari da esportare e le ferrovie con cui esportarle vanno di pari passo.
Come inciso degno di essere indicato, c’è poi la grana grossa della retorica.
Ad esempio, nelle parole scritte nel 1851 dal giovane diplomatico britannico Gladstone al Ministro degli Esteri di Londra, Napoli veniva definita come “la negazione di Dio eretta a sistema di governo”. È interessante notare come la storia – o, piuttosto, la soppressione – si ripeta anche in termini della rozzezza della propaganda: abbiamo sentito capi di stato ai giorni nostri definire qualche altra nazione con termini tanto grezzi quanto “stato canaglia”, e potremmo averlo preso come un insulto alla nostra intelligenza. Se non lo abbiamo fatto, dovremmo. La base di questo genere di insulti è ovviamente la generalizzazione, e più avanti infatti contestualizzeremo esplicitamente la generalizzazione come un indicatore specifico di soppressione. La giustizia consiste anche nel venire messi in grado di confrontarsi sia con l’accusa che con l’accusatore in modo da difendersi in condizioni di parità, e questo presuppone che l’accusa sia specifica e circostanziata. La propaganda nega tutto questo, punto per punto: il controllo dei media è un altoparlante abbastanza potente da ridurre al silenzio il bersaglio, l’accusa è sufficientemente vaga da essere impossibile da confutare, e la sua rozzezza chiude il cerchio facendo appello con successo ai nostri difetti umanoidi per emettere il verdetto di colpevolezza.