Rapinatori per fame per guerre di rapina, 4

Le condizioni di vita a Napoli e Roma erano così miserabili che il costo della vita e le tasse erano basse, le finanze pubbliche erano floride, emigrazione e povertà erano virtualmente inesistenti, e le strutture assistenziali, spesso gestite dal clero, garantivano un’assistenza eccellente a paragone di Torino, dove tali strutture vennero abolite, causando così povertà generalizzata ed un ulteriore aggravio del già enorme debito. Un altro indicatore significativo del clima sociale è che, durante un periodo di cinque anni di poco precedente l’unificazione, le condanne a morte eseguite furono zero a Napoli e centotredici a Torino, più quasi diecimila grazie concesse, per reati sia comuni che politici, a Napoli.
Debito, appunto. Il debito pubblico di Torino era il più alto fra gli stati preunitari, ed era il triplo di quello di Napoli, a fronte della popolazione di Napoli che era il triplo di quella di Torino.
I bankster, non c’è bisogno di dirlo, adoravano Torino ed odiavano tutti gli altri stati preunitari, Napoli, Roma, Firenze, Parma e Modena, ecc., ed intendevano trasfromarli da pericolosi esempi di prosperità al di fuori del loro controllo in bestiame da latte ben allineato nel loro mattatoio.
Perciò, i patrioti esercitavano una pressione intellettuale per promuovere i regimi “moderni”, “costituzionali”, “liberali” di Torino ed altri paesi europei sotto il controllo dei bankster in contrapposizione ai regimi “arretrati”, “dispotici”, “illiberali” di Napoli, Roma, Firenze, Parma e Modena, ecc.
Perciò, Londra demonizzava Napoli come uno “stato canaglia” con una campagna politica ed a mezzo stampa, e come risultato l’aggettivo “borbonico” divenne l’etichetta spregiativa universalmente accettata sotto la quale qualunque cosa tradizionale viene stigmatizzata come negativa. Ecco un esempio di questo, sotto forma di un caso da manuale di due pesi e due misure: Nel 1848, Napoli intervenne in una rivolta a Messina sostenuta da Londra; non ci furono massacri, e l’esercito borbonico portò i civili al sicuro; sulla stampa il Re divenne un “mostro”. Nel 1849, Torino intervenne in una rivolta a Genova; ci furono cinquecento vittime civili; sulla stampa il Re era ancora un “galantuomo”.