Rapinatori per fame per guerre di rapina, 7

Ciò detto sulla loro provenienza, quanto alla loro destinazione, la banca napoletana, il Banco delle Due Sicilie, dopo essere stata rapinata da Garibaldi delle sue riserve auree, venne poi scissa nel Banco di Napoli e nel Banco di Sicilia, e gli venne proibito di ritirare dalla circolazione i ducati d’oro e d’argento che essa stessa aveva emesso – il 65 percento della moneta circolante in Italia. Fu una cordata di banche torinesi a ritirarli: la Banca Nazionale negli Stati Sardi, che divenne Banca Nazionale nel Regno d’Italia, insieme con altre banche torinesi create ad hoc; considerando le circostanze, una cordata bancaria alquanto presumibilmente ben radicata nella City dei Rothschild – pardòn, la City di Londra. Così le riserve auree, sulla cui base potevano venire concessi credito e prestiti, vennero rubate da Torino, il solo stato in Italia al tempo che, vale la pena ripeterlo, attraverso moneta a debito fiat presa a prestito, faceva il gioco dei bankster. I burattinai attraverso i loro burattini, i bankster attraverso i loro complici, avevano ora espanso con successo sino al totale il territorio italiano assogettato al loro controllo ed alla loro trappola del debito infinito.
E questo è quanto, riguardo al saccheggio immediato. Al di là del saccheggio immediato, ci fu l’accanimento, ovvero il saccheggio a lungo termine.
La rapina dell’oro di Napoli non fu infatti che la parte immediata del saccheggio, e si potrebbe dire che il meglio dovesse ancora venire. L’oro garantiva credito e prestiti? E credito e prestiti furono, senz’altro. Solo che seguirono a ruota: il Robin Hood torinese tolse il sangue e l’ossigeno del credito e dei prestiti al Sud per darlo al Nord. “I napolitani non dovranno essere mai più in grado di intraprendere”, scrisse un certo signor Carlo Bombrini, che era il direttore generale della banca torinese sia quando si chiamava Banca Nazionale negli Stati Sardi, che quando poi si chiamava Banca Nazionale nel Regno d’Italia, come pure il capo della cordata delle banche torinesi. L’esito di quest’intenzione è storia; storia passata tanto quanto storia contemporanea.