Rapinatori per fame per guerre di rapina, 2

Ma le guerre a cui siamo interessati ora non sono tanto quelle intraprese furtivamente dai burattinai soppressivi, quanto quelle intraprese rumorosamente dai burattini fonti potenziali di guai. Questo è un buon momento per indicare quanto la cosa sia seria. Magari con un esempio.

La versione “disneyana” di tale esempio è stata scritta dai vincitori nei libri di “storia” che dovevamo fare nostri quando eravamo pagine bianche a scuola, nei nostri giorni di gioventù, fiducia ed indottrinamento. I vincitori la canonizzarono sotto il nome di “Risorgimento”, od unificazione italiana. Certo, non sorprende che tale retroterra aumenti da allora in poi la nostra riluttanza umanoide a guardare le cose dall’esterno del recinto; anche perché questo era ciò che in primo luogo i vincitori volevano.
Secondo la versione disneyana, l’unificazione italiana fu una benedizione che salvò le popolazioni del mezzogiorno d’Italia dalle loro condizioni di vita miserabili sotto il giogo degli oppressivi tiranni di quelli che nella vulgata odierna verrebbero etichettati come stati canaglia, e le sue icone, Cavour, Mazzini, Garibaldi e così via, furono degli eroi.
Secondo le versioni non−così−disneyane che emergono già solo grattando la superficie, le cose erano giusto un tantino diverse.

Disponiamo per prima cosa personaggi ed interpreti sulla scacchiera; per maggiore chiarezza raggrupperò sotto ciascun personaggio come etichetta tutti i suoi relativi interpreti:

Bankster: il parassita, i burattinai soppressivi alla radice; i manipolatori monetari che controllano la City di Londra, i Rothschild in primis.
Londra: il primo organismo ospite, il primo burattino PTS; la Gran Bretagna, ed il suo primo ministro Lord Palmerston.
Torino: il secondo organismo ospite, il secondo burattino PTS: il Regno di Sardegna, il suo Re Vittorio Emanuele II di Savoia, il suo presidente del consiglio dei ministri Camillo Benso Conte di Cavour, la Banca Nazionale negli Stati Sardi, poi Banca Nazionale nel Regno d'Italia.