La missione del tradimento: lupi da pastore, depistaggi e polpette avvelenate, 9

Il nostro esempio calzante è il Keinesismo.
Tu ora conosci il meccanismo del cavallo di Troia, perciò sei ben consapevole che qualunque cosa è passibile di contenere qualcosa di buono che viene poi sfruttato per infiltrare qualcosa di soppressivo, conseguentemente sei ben consapevole che non esiste nessun sostituto per la tua ispezione, comprensione e giudizio personale, e che il Keinesismo qui non è che un esempio e non è affatto additato come unico colpevole, ossia come il capro espiatorio che paga per tutti. È stato detto che l’applicazione di una conoscenza è un’arte, e quell’artista sei tu.

Nuri fa notare come l’economista John Maynard Keynes sia stato considerato da tanta parte del potere costituito come l’“Einstein dell’economia” a dispetto del fatto che “l’economia per come incarnata nel Keinesismo appaia fallire clamorosamente i criteri … della falsificabilità scientifica” – il che si appresta a risuonare per noi più come una conferma che come una sorpresa.
Il succo del Keinesismo come sbandierato dalla corrente dominante, e perciò il succo che vogliono farci accettare come vangelo a prescindere dai suoi veri dettagli, è che: a) l’economia ha bisogno di venire stimolata, b) per stimolarla a sufficienza è necessario che lo stato stesso si metta in affari, e c) per ottenere questo va benissimo che lo stato operi in perdita, e perciò va benissimo anche che lo stato vada avanti a sprofondare all’infinito sempre più nei debiti.
Anche lasciando stare che è etica di base e buonsenso che l’indebitamento non deve essere permanente ma solo un’eventualità momentanea cui si ricorre per rimettersi in piedi il prima possibile, non fossimo a conoscenza del parassitismo economico, guarderemmo alla “stimolazione” dell’economia da un punto di vista ingenuo, uno da cui non ci sono effetti collaterali nocivi in vista; ma adesso sappiamo che sarebbe dovuto solo ad una prospettiva limitata.